Attualità

Crisi edilizia, Pagliaro: “Regione ascolti allarme dei costruttori salentini. Subito l’aggiornamento dei prezzi fermi al 2019 ”

LECCE – “Se si ferma l’edilizia, che rappresenta più di un quinto (il 22%) del pil nazionale, si ferma l’economia e si ferma il Paese. Il rischio è grande: l’hanno gridato oggi i costruttori salentini, nell’assemblea Ance a cui ho partecipato per ascoltare la loro voce e rilanciare il loro allarme e le loro richieste alle istituzioni. Servono misure immediate per uscire da una crisi che è cominciata con l’emergenza Covid, si è acuita con i rincari dell’energia e dei materiali e che rischia di arrestare il settore con le conseguenze economiche del conflitto in corso.
Molte imprese edili non ce la fanno più ad andare avanti, sono costrette a bloccare i cantieri e a licenziare gli operai.
Bitume, acciaio e alluminio, quando si riescono a reperire, hanno costi insostenibili, e senza di esse non si può lavorare. In più, lo stop ripetuto dei trasporti rallenta e paralizza le consegne”. Così il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“Il Governo non può continuare ad ignorare quest’emergenza, ha il dovere di intervenire a tutela del settore edile. Hanno ragione i costruttori salentini, che chiedono di rivedere gli appalti nel cronoprogramma e nei costi. Nessuna impresa, grande, media o piccola che sia, è al riparo da questo tsunami, e non bastano misure tampone come il Decreto Sostegni Bis e il Decreto Energia. I ristori alle imprese erogati nel semestre scorso – denunciano gli imprenditori edili – hanno coperto a malapena un quarto dei rincari sostenuti. Per non parlare dei tempi lumaca di erogazione, incompatibili con la necessità di tenere in piedi le imprese.
Condivido la richiesta dell’Ance: il Governo introduca un meccanismo stabile da inserire nel codice degli appalti, in modo da compensare i costi quando lievitano – come adesso – e da ridurli in caso di calo dei prezzi.
Anche la Regione deve fare la sua parte: aggiorni il prezzario fermo addirittura al 2019, all’epoca ante pandemia. Se i prezzi resteranno fermi, molte gare andranno deserte e i progetti del Pnrr resteranno sulla carta, sprecando questa opportunità straordinaria e irripetibile per dare benzina alla ripresa”.

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