Attualità

Masseria Ghetta, sdegno per l’ok del presidente del FAI

L’intervista rilasciata al Nuovo Quotidiano di Puglia da Marco Magnifico, presidente nazionale Fai, ente che da dieci anni gestisce l’abbazia di Cerrate, provoca incredulità e reazioni tra chi si batte contro la localizzazione dell’impianto di compostaggio da 40mila tonnellate l’anno a Masseria Ghetta, in territorio di Lecce, al confine con Surbo e Trepuzzi.
Alla domanda se non la spaventa l’idea di un impianto del genere vicino a Cerrate, Magnifico ha risposto: “No, mi pare anzi una magnifica intenzione. Non si possono mandare i propri rifiuti in giro per l’Italia, quindi va benissimo così”. Magnifico, per cui “ognuno deve avere il proprio centro di smaltimento, di questi tempi” , ammette di non conoscere il progetto in ogni dettaglio tant’è che dà per vero che sarebbe costruito in una ex cava, ma non è così, perché sorge su una campagna nei pressi. A suo avviso, poi, non ci saranno ripercussioni sull’attrazione turistica dei luoghi.

Apriti cielo. “Mi spiace che si voglia erroneamente far passare il messaggio secondo il quale chi si oppone alla localizzazione dell’impianto di compostaggio (e non all’impianto stesso in sé), sia animato da pregiudiziali e da no a prescindere. Non è così”, dice il sindaco di Surbo Ronny Trio, per il quale “sarebbe bastato che il presidente Magnifico avesse avuto la bontà di documentarsi in maniera più approfondita, magari anche ascoltandoci, per esprimere un giudizio più ponderato e sulla base di un’informazione più completa, e non parziale come è purtroppo avvenuto. Non entrerò in polemica con lui – aggiunge – sebbene consideri alcune espressioni che ho letto decisamente carenti sul piano dello stile e del rispetto istituzionale.”

“A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina. Vogliamo capire che cosa c’è sotto la dichiarazione del presidente nazionale del FAI, il quale fa una confusione totale rispetto alla realtà dei fatti”, dice il sindaco di Trepuzzi, Giuseppe Taurino, per cui Magnifico “esprime considerazioni su un territorio e un patrimonio paesaggistico, confinante con l’Abbazia di Cerrate, che non conosce”. “Facciamo presente – aggiunge – che non è assolutamente necessario inviare a centinaia di chilometri i rifiuti conferiti dalle nostre utenze ma che la distanza per i comuni del Nord Salento sarebbe di appena 30 km dall’impianto più vicino, potendo confluire in quello già esistente ad Erchie. Il problema complessivo è la chiusura del ciclo dei rifiuti che certamente non verrebbe risolto dall’impianto proposto in località Ghetta”.

Per il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani, “Che il presidente nazionale del FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano chiamato a tutelare la bellezza del patrimonio artistico e naturale, salga in cattedra per bacchettare chi difende il territorio dall’ennesimo impianto impattante, è davvero surreale”. Per Magnifico, impianto di compostaggio e Cerrate a breve distanza non sono solo compatibili, ma anche “una magnifica intenzione – rincara Pagliaro – rispolverando anche gli stereotipi delle orecchiette e cime di rapa per dire che è giusto che i rifiuti organici prodotti in provincia di Lecce vengano trattati a due passi da gioielli come l’Abbazia di Cerrate e la corona di masserie della zona, e dai centri abitati di Surbo e Trepuzzi”. “Il paradosso – continua Pagliaro – è che il presidente nazionale del FAI non si limita a benedire la localizzazione dell’impianto di compostaggio a Masseria Ghetta, ma sproloquia di pale eoliche da impiantare in mare (il nostro) e di gasdotto Tap necessario e indispensabile (sul nostro territorio). Dal presidente Magnifico ci saremmo aspettati ben altro atteggiamento, una difesa del Salento e delle sue bellezze, e invece lo ritroviamo dalla parte opposta, tra i fan accaniti delle rinnovabili ad ogni costo. L’impianto di compostaggio si faccia altrove. Se i Comuni non decidono, sia la Regione ad individuare il sito più idoneo. Ma certamente non può essere Masseria Ghetta”.

Ad intervenire anche Marcello Seclì, presidente Italia Nostra – Sezione Sud Salento, per cui “è evidente che Magnifico non conosce il progetto di che trattasi, i luoghi, le argomentazioni e le proposte avanzate”, “sembra, dal suo dire, che i vari attori del territorio salentino abbiano l’anello al naso, per cui ritiene necessario dare lezioni di civismo e di modus operandi nella gestione dei servizi e della tutela dell’ambiente”; “gli interessi coltivati dal FAI per gestire alcuni beni pubblici sembra che gli abbiano fanno perdere la capacità di analizzare i problemi, di confrontarsi con gli attori del territorio e di mettere da parte le finalità per cui dovrebbe operare”.

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