NEVIANO- La molotov lanciata contro la caserma dei carabinieri di Neviano, nella serata di giovedì, a pochi giorni di distanza dal blitz antimafia, sarebbe opera di due minorenni. Uno di loro, 17enne, è stato fermato, l’altro, 13enne, denunciato. I militari hanno stretto subito il cerchio attorno a loro, anche perché la sequenza è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza della stessa caserma e dei negozi vicini.
Il 17enne era vestito di scuro e lo si vede arrivare a piedi, lanciare la bottiglia incendiaria contro la sede di via Roma, in pieno centro, e poi scappare via, per raggiungere qualche isolato dopo l’altro ragazzino. E’ accaduto intorno alle 20: la molotov è finita su un muretto, senza provocare danni ed è stata immediatamente spenta da un piantone. Poco dopo sono giunti i militari del Nucleo investigativo del comando provinciale di Lecce e ci hanno impiegato poco per risalire agli autori. Ora, però, bisognerà anche capire se hanno agito da soli o su mandato di qualcuno e se quella molotov è stata confezionata da loro o se, invece, è stata messa nelle loro mani da qualcun altro.
Il gesto resta grave sia perché nel mirino è finito il presidio di legalità per eccellenza di quel territorio sia perché, appunto, sarebbe stato commesso da un giovanissimo. La prima ipotesi investigativa, comunque, è che si sia trattato di una bravata, non collegata all’inchiesta sul clan Coluccia di Noha e le sue ramificazioni condotta dalla Direzione distrettuale antimafia, ciò che ha portato ai 15 arresti di lunedì mattina. Ai domiciliari è finito anche l’ex sindaco Antonio Megha, fino a martedì assessore alla Cultura della giunta guidata da Fiorella Mastria e precedentemente vicesindaco quando a capo dell’amministrazione c’era la madre di quest’ultima, Silvana Cafaro. Nell’interrogatorio di garanzia, ha respinto tutte le accuse di scambio elettorale politico-mafioso nell’ultima tornata delle amministrative.
