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Xyella: gelsomino trifogliato in black list Ue, nuova tegola su florovivaisti salentini

PUGLIA- Si allunga la lista delle piante ospiti della Xylella fastidiosa e si aggrava il danno economico e d’immagine per il comparto florovivaistico salentino e pugliese. Un altro duro colpo per la nostra agricoltura, dopo la strage di oltre 21 milioni di ulivi e la svendita della maggior parte dei frantoi.

 

Ennesima tegola per il settore florovivaistico e delle piante ornamentali, con il gelsomino trifogliato che entra nella black list comunitaria delle piante ospiti della Xylella fastidiosa, arrivate a quota 36. Per il comparto florovivaistico salentino e pugliese, che produce 300 milioni di euro di valore e da mesi paga il prezzo del blocco delle importazioni di alcune specie di piante da parte di numerosi Paesi extra Ue, si aggrava il danno d’immagine ed economico.
La Xylella è diventata un comodo pretesto per bloccare ingiustificatamente fiori e piante in vaso Made in Italy, come le barbatelle da vite salentine. Nonostante la mozione approvata all’unanimità il 9 marzo 2021, ormai quasi un anno fa, su proposta del consigliere regionale Paolo Pagliaro, che impegnava la Giunta ad attivarsi per lo sblocco delle esportazioni delle barbatelle da vite prodotte in Salento, la situazione resta in stallo e la sopravvivenza del comparto vivaistico viticolo salentino è sempre più a rischio, con danni incalcolabili e gravi ricadute occupazionali che si aggiungono al disastro Xylella nel comparto olivicolo.
Il batterio killer degli ulivi, arrivato in Italia tramite piante tropicali provenienti dall’America latina, finora ha infettato oltre 8mila chilometri quadrati, disseccando oltre 21 milioni di ulivi, molti dei quali monumentali. Un colpo mortale per l’agricoltura salentina, con frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia e 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva.
In Puglia – secondo le stime della Coldiretti regionale – la Xylella avanza di due chilometri al mese. Ma il problema non è solo italiano, visto che sono stati individuati altri casi di malattia in Francia, Spagna, Germania e Portogallo. La battaglia al batterio, dunque, si allarga all’intera Unione Europea.

 

 

https://youtu.be/rdvOwRsKv5o

 

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