BRINDISI – Se non fossero in gioco i reali interessi delle popolazioni delle province di Brindisi e Lecce, ci sarebbe davvero da dare corso ad una polemica sulla capacità di incidere delle strutture ministeriali sui bisogni della gente.
E’ prevista per domani, infatti, una riunione riguardante il Contratto Istituzionale di Sviluppo Brindisi-Lecce. Vi parteciperanno, su iniziativa del Ministro per il Sud Mara Carfagna, cinque ministeri, le agenzie nazionali competenti, la Regione Puglia, due amministrazioni provinciali e ben venti comuni. Una platea sin troppo estesa per poter prevedere interventi infrastrutturali realmente capaci di incidere sull’economia di questi territori. In questi casi, infatti, c’è sempre il sospetto che si siano voluti accontentare tutti, anche se poi esiste il rischio concreto che non ci sia nulla da gioire per nessuno.
Prima di queste considerazioni, però, va sottolineato un dato di partenza e cioè che questa è la terza volta che si riparte da zero per varare questo CIS, visto che si era partiti dal Governo Conte 1 con la Ministra Barbara Lezzi, per poi annullare tutto e ricominciare con il Ministro per il Sud del governo Conte 2 Giuseppe Provenzano. Anche in questo caso, caduto il Governo si sono perse le tracce del Contratto istituzionale di sviluppo del Salento. Adesso ci riprova la ministra Carfagna, nella speranza che questo governo duri il tempo necessario perché si superi la fase istruttoria, si individuino le risorse nel bilancio dello Stato e si evitino guerre di campanile tra tutti i soggetti che siedono al tavolo, e sono tanti!
Mara Carfagna ha tentato di dare una dritta in vista dell’avvio dei lavori, indicando di puntare sul mare e sulle sue potenzialità. Ma la sola difesa della costa dal fenomeno di erosione della falesia richiederà notevoli risorse e forse non sarebbe un male se si puntasse espressamente su questo, così come indicato da più parti. Speriamo bene.
Mimmo Consales
