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Altre sospensioni per il personale novax, l’appello alla Asl di Lecce: “Li ricollochi altrove”

LECCE- Continuano a fioccare le sospensioni di medici, infermieri e personale Asl non vaccinati: dopo i primi dieci provvedimenti, notificati un mese fa, in questi giorni sono arrivate nuove lettere ai dipendenti che hanno scelto di non sottoporsi alla somministrazione del vaccino anti-Covid. Sono almeno una ventina le segnalazioni ricevute dal solo sindacato Cisl, che ora invoca un’alternativa alla sospensione comminata fino al 31 dicembre, data fino alla quale è stato prorogato lo stato di emergenza: nelle comunicazioni giunte dalla Asl, infatti, è scritto che non è stato possibile procedere alla ricollocazione del personale, che dunque non si potrà presentare al lavoro e non riceverà la retribuzione fino a fine anno. Si tratta spesso di situazioni monoreddito e con mutui a carico.

È venuto a maturazione, dunque, l’iter delle verifiche avviate su circa 200 unità dal Dipartimento di Prevenzione Asl. In un primo momento, gli interessati sono stati invitati con comunicazione ufficiale a vaccinarsi; poi è stato chiesto loro di produrre la documentazione per l’eventuale esonero dal vaccino, inviata dal Dipartimento al medico competente per la valutazione. È evidente, dunque, che per molti le motivazioni addotte non sono state ritenute idonee ai fini dell’esonero. “E questo è accaduto anche per chi ha documentato patologie importanti, come pregresse trombosi”, spiega il coordinatore provinciale Sanità Cisl Fp Antonio Piccinno. La richiesta del sindacato è di trovare un’alternativa alla sospensione, attraverso la ricollocazione del personale novax negli uffici soprattutto amministrativi che sono sguarniti, anche con mansioni inferiori. “Invece si procede a sospensioni senza alcuno sbocco propositivo”, chiosa ancora Piccinno, visto che è “notoria la carenza di personale amministrativo, per il quale si è proceduto ad avvisi di mobilità e bandi di concorso per il reclutamento a tempo determinato e indeterminato, peraltro processi non conclusi”. La carenza del personale amministrativo si registra anche in alcune Unità operative nelle quali prestano servizio i lavoratori interessati alla sospensione.
“Ancor di più – proseguono dalla Cisl – pervengono notizie circa note ASL che intimano l’obbligo di vaccinazione a personale già assente dal servizio da lungo periodo per congedo straordinario fino a fine anno per assistenza a familiare in situazione di gravità”.
Pertanto, si chiede di revocare le disposizioni di sospensione in attesa di una effettiva valutazione della possibile ricollocazione in base al fabbisogno di personale con mansioni inferiori, dando nel frattempo la possibilità, cosi come già avviene per il personale non sospeso, di accedere sul posto di lavoro con la presentazione del Green-pass temporaneo a seguito di tamponi ogni 48 ore.

 

 

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