Ambiente

Eolico nel mare Otranto-Castro, cresce la levata di scudi

OTRANTO- “È l’ennesimo tentativo da parte di multinazionali di aggressione al paesaggio in nome di mega impianti di energia rinnovabile”. Anche Sinistra Italiana Salento si schiera contro il grande progetto di eolico nel mare tra Otranto e Castro presentato da Falck Renewables e BlueFloat Energy.

“Non è così che si fa la transizione ecologica e si esce dalla schiavitù delle fonti fossili”, commenta il segretario Danilo Scorrano. “È strano – dice – che tutto ciò che potrebbe essere utile, se proposto nelle giuste dimensioni e nei giusti luoghi (come progetti seri di autonomia energetica delle abitazioni, di autosufficienza energetica delle zone industriali e artigianali con minieolico e mini solare in zone già degradate, un programma di sensibilizzazione sul risparmio energetico), non venga nemmeno proposto. È chiaro che i grandi interessi economici si concentrano su impianti enormi per trarre il massimo profitto. La richiesta di autorizzazione a nuovi impianti, dagli effetti così devastanti, peraltro, ha ancora meno senso in Puglia e nel Salento, che sono tra le prime  aree in Italia per produzione di energia, utile al fabbisogno nazionale, da fonti alternative. Il piano regionale dell’energia dovrà tenere conto di tutto ciò, e rifiutare logiche di sfruttamento e colonizzazione del territorio,  da chi in nome del mero profitto passa come un carrarmato sulle volontà delle popolazioni e sbeffeggia le istituzioni locali. Registriamo con soddisfazione, la posizione di contrarietà a questo impianto dell’assessora regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio e quella di tutti coloro che si sono espressi a difesa delle acque di mare tra Otranto e Castro”.

“Quello che leggiamo sul progetto ‘Odra’ per la realizzazione di un parco eolico marino galleggiante nel tratto di mare a sud di Otranto, non può che preoccuparci e trovare la nostra contrarietà”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili.
“Siamo da sempre a favore delle rinnovabili e siamo consapevoli della necessità del raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) in materia di produzione di energia rinnovabile per contrastare la crisi climatica in atto e per aumentare l’indipendenza energetica del nostro Paese – continua Casili – ma riteniamo che l’installazione di 90 pale eoliche galleggianti alte circa 250 m dal livello del mare sarebbe fortemente impattante per il paesaggio e l’ecosistema marino. Parliamo del tratto di mare a sud di Otranto, compreso tra Porto Badisco e Castro: la valenza ambientale ed ecosistemica di quest’area è tale che si sta considerando l’istituzione di un’area marina protetta. Sono presenti habitat di rilevanza comunitaria per i quali deve essere prevista ogni opportuna misura di tutela e conservazione. L’area costiera interessata dall’intervento è uno dei tratti più caratteristici ed identitari della nostra Regione, dalla costa è possibile vedere i monti Acrocerauni in Albania, per questo un intervento di tale portata rischia di produrre un impatto visivo eccessivo determinando un grave pregiudizio di carattere socio-economico-ambientale, anche in considerazione della ravvicinata distanza alla costa. Inoltre, non possiamo non considerare l’impatto cumulativo del progetto in esame con quello ‘gemello’ già presentato lungo le coste dell’area di Brindisi: nonostante la recente tecnologia, basata sull’utilizzo di piattaforme galleggianti, la grande estensione dell’area di progetto con l’alterazione dei fondali dovuta ai consistenti lavori da eseguirsi e nella fase a regime, il disturbo delle correnti aeree e marine e il generarsi di campi elettromagnetici, potrebbero avere notevoli conseguenze negative sull’avifauna e sugli habitat marini.
Sappiamo che l’iter procedurale è ancora all’inizio e le società proponenti per ora hanno solo avviato la fase preliminare finalizzata alla definizione dei contenuti dello Studio di Impatto Ambientale (SIA), ma la priorità dev’essere tutelare il territorio e ascoltare le comunità. Il confronto è fondamentale soprattutto in questa fase per assicurare che i proponenti producano uno studio ed elaborati progettuali quanto più approfonditi possibile per valutare alternative, impatti e scenari. Queste valutazioni e il confronto con le comunità sono fondamentali soprattutto perché manca ancora una razionale pianificazione localizzativa degli impianti eolici off-shore, preventiva rispetto alla assegnazione in concessione degli specchi acquei dedicati ed attenta ai valori paesaggistici costieri. Come consiglieri regionali chiediamo agli assessori Maraschio e Delli Noci, che già hanno espresso i loro dubbi sul progetto, di essere costantemente aggiornati e di portare tutta la documentazione che arriverà anche all’esame della commissione competente. Continueremo a tenere sotto controllo la vicenda, se necessario chiedendo audizioni sia delle società che propongono il progetto che delle amministrazioni comunali interessate, in modo da avere un quadro chiaro. I mega parchi eolici hanno purtroppo alterato in Salento numerose aree rurali, non possiamo permettere che lo stesso avvenga anche sulle nostre coste”

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