Cronaca

Taranto, carte false per l’appalto milionario? Interdetto amministratore della Tundo spa

TARANTO- Avrebbe ottenuto un appalto da 6,6 milioni di euro dalla Asl di Taranto per il trasporto di persone con disabilità presentando una offerta con dati alterati. A finire nei guai un imprenditore leccese, Enrico Carmine Antonio Tundo, 50 anni, rappresentante legale della società Tundo Vincenzo spa, denunciato per i reati di truffa aggravata e frode nelle pubbliche forniture e interdetto dall’esercizio di impresa per 12 mesi. Una bufera giudiziaria che arriva mentre le acque sono già agitate anche a Lecce, dove i lavoratori da mesi protestano per pagamenti arretrati e utilizzo di mezzi obsoleti, chiedendo l’internalizzazione. Bisognerà capire, ora, quali ripercussioni potrà avere la misura interdittiva sull’appalto in essere con la Asl leccese.

Il provvedimento è stato eseguito dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Taranto, che ha condotto le indagini con il coordinamento del procuratore aggiunto Maurizio Carbone. Nell’ordinanza, il gip Pompeo Carriere motiva il perché si è scelto di applicare la misura interdittiva massima: “le specifiche modalità della condotta, la gravità dei fatti denunciati, la durata nel tempo dell’azione e la reiterazione dei comportamenti illeciti in ambito impreditoriale – scrive il giudice – appalesano una evidente incapacità di autocontrollo dell’indagato, a cui va fortemente limitata, per il periodo massimo previsto dalla legge, la possibilità di esercitare attività di impresa, al fine di impedire all’indagato di perseverare nelle condotte delittuose ai danni di pubbliche amministrazioni, continuando ad aggiudicarsi altre gare per l’affidamento dei medesimi servizi”.

Secondo gli investigatori, la società, producendo un’offerta tecnica infedele, si sarebbe aggiudicata l’appalto milionario della Asl tarantina per l’affidamento del servizio di autotrasporto. Nell’offerta tecnica, ad esempio, aveva indicato di poter utilizzare 30 automezzi, di cui 10 elettrici e 20 di categoria Euro 6, con ulteriori 6 veicoli di scorta. Questo parametro le aveva permesso di ottenere il massimo punteggio e quindi di aggiudicarsi l’appalto. Nel corso delle indagini è emerso che alcuni di quei veicoli non sarebbero mai stati immatricolati mentre altri sono risultati immatricolati da altra impresa totalmente estranea all’appalto. Inoltre, dai sopralluoghi effettuati dalle Fiamme Gialle è emerso che su sei dei sette indirizzi indicati nell’offerta tecnica non risultava esistere alcun rimessaggio auto in uso alla società.

L’inchiesta è partita in seguito alla denuncia di un’altra azienda partecipante alla gara, che ha segnalato presunti precedenti simili in capo alla Tundo in altre regioni d’Italia. Nell’aprile scorso, la Asl ionica ha revocato l’appalto all’azienda di Zollino per criticità nella gestione del servizio. Lo ha fatto dopo averle versato in più tranche 390mila euro sui complessivi 6,6 milioni.

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