BRINDISI- Lo scalo portuale brindisino escluso dai porti “core”. Ma le tante iniziative di protesta forse giungono a tempo scaduto. La politica ha fallito e solo oggi si chiede l’intervento del Governo
L’esclusione del porto di Brindisi dai porti “core” costituisce la conferma di un ruolo di marginalità a cui questa struttura sarà destinata. Star fuori dai corridoi europei, infatti, rappresenta un limite invalicabile per la destinazione di risorse importanti da destinare ad una ulteriore fase di infrastrutturazione.
Nel frattempo, tra l’altro, il porto brindisino ha perso quote importanti dei traffici di passeggeri e merci, a causa della presenza di un numero decisamente inferiore di navi traghetto e di un crollo nella movimentazione di carbone per effetto dell’avvio della fase di decarbonizzazione.
Purtroppo nella portualità, così come in qualsiasi altro segmento economico, contano i numeri e adesso quelli di Brindisi non sono più sufficienti a giustificare un ruolo superiore a quello in cui è stato relegato. Le proteste che giungono da più ambienti della politica, però, sono tardive e probabilmente servono solo a tacitare le coscienze. Ma è assai difficile che riusciranno a produrre risultati concreti.
E non aiuta la conflittualità fra territori della stessa regione. Se ci fosse sintonia di intenti, infatti, si sarebbe potuto ragionare sull’utilità di un’unica Autorità Portuale comprendente i tre porti principali di Brindisi, Taranto e Bari. E invece si è deciso per frazionare l’offerta marittima in fronte adriatico e in quello jonico. Una divisione che non ha certamente agevolato Brindisi, ma che non può essere letta come la causa della sua esclusione dai porti “core”.
Una grande opportunità Brindisi, a dire il vero, potrebbe costruirla con la nascita di una base logistico-portuale, utilizzando banchine, asse attrezzato e i “dome” che attualmente contengono il carbone, ma l’Enel – dopo un primo segnale di apertura – adesso annuncia di voler smontare tutto. E per questa città sarà l’ennesima grande occasione volata via con il vento.
Mimmo Consales