PORTO BADISCO – Prima una densa nube nera, sufficiente a mettere già in allarme i residenti e i bagnanti che avevano raggiunto la marina. “Nel giro di mezz’ora – raccontano i testimoni – la situazione poi è precipitata”. Il cielo di Porto Badisco, località marina del Comune di Otranto, nel pomeriggio si è colorato di rosso fuoco. Pochi attimi e si è scatenato l’inferno.
Le fiamme altissime, alimentate dal vento, hanno alzato il passo, divorando decine di ettari di macchia mediterranea, in un’area che ricade nel parco naturale Otranto-Leuca.
Le lingue di fuoco hanno lambito il centro abitato, un’area parcheggio popolatissima e diverse abitazioni, che sono state tempestivamente evacuate. Sul posto immediato è stato infatti l’intervento di ben otto squadre dei vigili del fuoco. In supporto anche squadre dell’Arif, protezione civile e Forze dell’Ordine.
Il fumo ha raggiunto la scogliera ed è stato subito terrore tra i bagnanti: ne è derivato un fuggi fugi in strada, con incolonnamenti di auto, nel tentativo di allontanarsi dal focolaio, a piedi e a bordo dei propri mezzi.
A fare il resto ci ha pensato la tramontana che ha reso le operazioni di spegnimento ancora più ardue del previsto. È stato richiesto anche l’intervento di un canadair ma l’appello è caduto nel vuoto: nessun mezzo era in quel momento disponibile.
Sul posto anche il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, per seguire da vicino le operazioni. “Il focolaio a Badisco è stato circoscritto -riferisce intorno alle 21.30 – questa zona è stata messa in sicurezza. Le fiamme, di contro, si sono estese lungo la costa di Santa Cesarea Terme, avanzando tra la falesia lungo la litoranea“. Anche qui intenso e complesso il lavoro dei vigili del fuoco.
E.FIO
https://youtu.be/iZFIfEUVUcI