SALENTO – Le province salentine non sono tra le prime 5 né tra le ultime 5, ma stentano a salire nella prima metà della classifica sulla qualità della vita in Italia del Sole 24 ore, suddivisa nelle fasce d’età bambini, giovani e anziani.
È quanto emerge dall’analisi, sulla base di diversi indicatori, del quotidiano economico sul benessere nelle tre fasce d’età: i bambini sino ai 14 anni, i giovani sino ai 35 e gli over 65.
Nella classifica, per i giovani tra i 18 e i 35 anni è Ravenna la provincia in cui si vive meglio.
Lecce raggiunge il fondo: è nella posizione 100. Taranto alla 101, Brindisi al 95esimo posto.
12 gli indicatori : percentuale di laureati, tasso di disoccupazione giovanile, saldo migratorio totale, cioè la differenza tra il numero degli iscritti e il numero dei cancellati dai registri anagrafici per trasferimento di residenza, per mille abitanti. E poi: imprenditorialità, canoni medi di locazione, aree sportive all’aperto, bar e discoteche in rapporto alla popolazione, concerti e amministratori comunali con meno di 40 anni d’età.
É Cagliari la provincia dove vivono meglio i bambini.
In questo caso, Lecce è al 61esimo posto, Brindisi all’ 84esimo e Taranto all’87esimo.
Gli indicatori presi in considerazione sono, tra gli altri, il tasso di fecondità, con numero medio di figli per donna, pediatri, posti disponibili e rette degli asili nido, numero delle scuole pubbliche, verde attrezzato.
Quella di Trento è la provincia in cui vivono meglio gli anziani. Per questa fascia d’età, Lecce è alla postazione 91, seguita da Taranto alla 96 e Brindisi alla 97.
Tra gli indici presi in considerazione, la speranza di vita a 65 anni, l’importo medio delle pensioni di vecchiaia, la presenza di biblioteche e orti urbani, la spesa per il trasporto di disabili e anziani e quella per l’assistenza domiciliare.