LECCE- Brilla di luce propria ma, in più, vuole illuminare anche ciò che ha intorno, per rafforzare le opportunità per i cittadini e la consapevolezza negli amministratori: la tutela dei beni monumentali è dovere collettivo. L’abbazia di Cerrate, a nord di Lecce, è il fulcro dell’esperimento che ha voluto avviare il FAI– Fondo per l’Ambiente Italiano, che la gestisce, con la due giorni di festa dei “circondari”, per l’intero fine settimana.
Percorsi a piedi o in bicicletta uniscono le chicche scelte per dare forma all’idea stessa di circondario, di cui Cerrate è il perno, nella speranza che la sperimentazione di queste ore diventi programma permanente per la fruizione del territorio: un filo rosso, dunque, collega la Chiesa romanica di S. Maria d’Aurio nella campagna tra Surbo e Lecce, la Chiesa dei SS. Niccolò e Cataldo a Lecce, la Chiesa della Madonna dell’Alto a Campi, piccolo edificio sacro di campagna forse di origine paleocristiana, il Monastero S. Elia a Trepuzzi, costruito nel 1575, il Santuario dell’Annunziata a Squinzano, connotato da una facciata di grande eleganza, il Parco Naturale Regionale Bosco e Paludi di Rauccio.
Un altro itinerario si snoda tra le masserie, aziende agricole che hanno aperto i battenti per degustazioni e per far scoprire i processi di trasformazione del latte crudo, di raccolta delle olive, il funzionamento di un frantoio. Il territorio intorno ma anche dentro l’abbazia.
Uno sforzo corale, dunque, per valorizzare ciò che è invisibile ai più, soprattutto a chi questi luoghi li abita.