AttualitĂ 

Treni, anche Italo si ferma a Bari: levata di scudi

BARI- La buona notizia è che per la prima volta anche Italo, il servizio ferroviario privato ad alta velocità, arriva in Puglia. La cattiva notizia è che anche Italo si ferma a Bari, ultima tappa dopo le fermate nel nord della regione. Le province salentine restano al palo e questa non è una scelta che passa inosservata e, anzi, provoca una levata di scudi.
La compagnia ha introdotto tre nuove tratte, altamente turistiche e sul versante adriatico, come si vede dall’organigramma presente sul suo sito: Venezia-Trieste, quella verso la Riviera Romagnola e, appunto, dal 27 maggio, quella pugliese, che partendo da Torino, Milano, Bologna o da Roma, passa da Caserta, Benevento, Foggia, Barletta, per arrivare a Bari Centrale.
“E dal 13 giugno – annuncia l’azienda – con 6 collegamenti al giorno, il network pugliese si amplia ulteriormente con le nuove fermate di Molfetta, Bisceglie e Trani!“. L’invito è a organizzare “subito il tuo viaggio fra ulivi secolari, spiagge cristalline, viste mozzafiato e posti pieni di storia, cultura e tradizioni enogastronomiche, i biglietti sono giĂ  in vendita!”.
“L’ultimo schiaffo al nostro territorio”, attacca il Movimento Regione Salento, che prosegue: “Alla vigilia della stagione estiva, come se non bastasse l’esclusione dall’Alta VelocitĂ  di Trenitalia, anche Italo ignora il Salento, con il complice silenzio assordante di una Regione sempre miope davanti alle esigenze delle province di Lecce, Brindisi e Taranto. Occorre sottolineare ancora una volta, quindi, da un lato l’incapacitĂ  del presidente Emiliano di tutelare l’intero territorio regionale e tutti i suoi collegamenti, dall’altro l’importanza della Regione Salento, che, se fosse stata autonoma, difficilmente sarebbe rimasta tagliata fuori dal progetto di Italo, visto che conta quasi due milioni di abitanti”.
“Insomma, ci risiamo – sbotta anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli – come con il Freccia Rossa delle FS ora anche con questo nuovo collegamento le province di Brindisi, Lecce e Taranto sono tagliate fuori. Per una logica baricentrica che vede per i trasporti ferroviari, in modo particolare, una Puglia tagliata in due. Una logica davvero inaccettabile”.

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