LECCE- I resti riesumati nel Cimitero Teutonico di Città del Vaticano non appartengono ad Emanuela Orlandi. Un punto fermo nel giallo della giovane scomparsa 38 anni fa viene posto dall’UniSalento, che ha analizzato i 60 campioni osteologici prelevati dal camposanto: nessuno di questi è successivo al 1955. È il risultato delle analisi di datazione al radiocarbonio effettuate al CEDAD, il Centro di Fisica applicata, datazione e diagnostica del Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio de Giorgi” dell’Università del Salento.
Le analisi avevano lo scopo di determinare la compatibilità dei resti con la ragazza scomparsa il 22 giugno del 1983. Nei laboratori chimici del CEDAD è stato estratto il collagene osseo, la frazione più adatta per la datazione al radiocarbonio. «Nessuno dei campioni analizzati è risultato successivo al 1955, come ci si sarebbe aspettato per i resti di un individuo nato alla fine degli anni sessanta», sottolinea il professor Lucio Calcagnile, fondatore e direttore del CEDAD.
Così l’ateneo leccese conferma quanto due settimane fa aveva annunciato il legale del fratello di Emanuela, Pietro, che annuncia: “Non molleremo”.
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