Attualità

I giovani nell’era covid: aumentano cybersex bullismo in rete e senso di solitudine

SALENTO- La pandemia ha cambiato lo stile di via nei giovani: da una parte diminuisce il consumo di alcol e stupefacenti, dall’altra il ricorso massivo alla rete tende le sue trappole e i numeri delle denunce sul cyberbullismo ne sono la conferma. A dirlo è un’indagine della Fondazione Foresta Onlus di Padova, presieduta dal Professore leccese Carlo Foresta.

I risultati sono il frutto di un’inchiesta – condotta tramite questionari anonimi – tra cinquemila studenti in Veneto, Campania e Puglia. Da più di un anno l’emergenza sanitaria ha costretto in casa milioni di asolescenti, con brevi sprazzi di libertà e socializzazione, e le ricadute sono evidenti confrontando le abitudini dei giovani di oggi con quelle dei coetanei nell’era pre-COVID.

Secondo la ricerca “le nuove abitudini di vita in famiglia hanno indotto i giovani pugliesi a riscoprire la propria sessualità su internet: più del doppio ora si affida a siti di incontri (10% nel 2020-2021 rispetto al 5% di due anni prima), mentre la pornografia emerge fortemente come una nuova abitudine nelle ragazze: più del 30% ha dichiarato di collegarsi abitualmente a siti pornografici, rispetto a solo il 15% del 2018-2019.

L’approdo sul web della sessualità tra i giovani ha portato entrambi i sessi a praticare molto più sexting e cybersex, che sono raddoppiati in quest’ultimo anno (rispettivamente al 34% e 6% in quest’anno). Di contro, il massiccio utilizzo di internet anche per la scoperta della propria sessualità è sfociato in una maggior frequenza di atti di cyberbullismo, che interessano in quest’ultimo anno di lockdown più del 40% delle ragazze e il 25% dei ragazzi.

L’insieme di tutti questi cambiamenti -si legge ancora- ha reso i giovani molto più fragili. In particolare i maschi rappresentano il sesso debole durante la pandemia e uno su quattro ha dichiarato di soffrire di solitudine (nel 2018-2019 era solo uno su otto) mentre il 19% si dichiara insoddisfatto della propria vita, rispetto al solo 10% degli anni prima della pandemia.

In compenso, dai risultati dello studio è emerso un drastico calo nel consumo di alcolici e stupefacenti (-40% e -25% rispetto a due anni fa). Ne emerge quindi uno stile di vita apparentemente più sano. Non va però dimenticato l’impatto della didattica a distanza e del lockdown sull’attività fisica degli adolescenti, che per forza di cose sono molto più sedentari, tanto che meno del 30% svolge regolare attività fisica extrascolastica, rispetto al 50% degli anni passati.

Articoli correlati

Colaci (MRS) ai parlamentari galatinesi: “Interrogazione su ospedale quando?”

Redazione

Lequile, Sindaco sanzionato. L’opposizione: comportamento non giustificato

Redazione

“Scotulapizze”: indignazione per offesa omofoba ad un consigliere di Miggiano

Redazione

Il Salentino Dj Moiz alla corte di Jovanotti

Redazione

Vivibilità ambientale: Lecce è ottantanovesima

Redazione

Ospedale Copertino, punto nascita a rischio: sit in e raccolta firme contro chiusura

Redazione