Sanità

I fondi per la costruzione del Polo Pediatrico del Salento nel Recovery Plan

BARI – Una scheda specifica del Recovery plan è sul Polo pediatrico del Salento. Lo ha confermato il direttore del dipartimento salute della Regione, Vito Montanaro, durante le audizioni in Commissione Sanità sul tema.

Audizioni richieste dal consigliere del Partito Democratico, Donato Metallo “per sapere quali fondi e quali tempi serviranno per la realizzazione del Polo pediatrico del Salento”.

I tempi sono maturi ha detto il direttore generale della Asl, Rodolfo Rollo. Non appena l’emergenza covid sarà passata i 300 posti letto del secondo piano del Vito Fazzi saranno trasferiti al Dea, quindi saranno liberati gli spazi per procedere all’adeguamento del piano che ospiterà il polo. A giorni sarà siglata un’intesa per lo studio di fattibilità che fissi con chiarezza il fabbisogno non solo economico ma anche intenso come risorse umane. Per questo sarà uno snodo importante anche l’avvio dei corsi di Medicina a Lecce che potranno, quindi, anche integrare una scuola di specializzazione che porti linfa vitale non sono nella ricerca ma anche nella formazione altamente specializzata del personale.

Confermano la disponibilità a farsi carico delle spese del progetto di fattibilità le associazioni come Triacorda che attraverso il presidente Aguglia, ha ricordato i numeri della mancanza di un Polo pediatrico nel Salento: il 9% dei ricoveri vanno nelle Asl delle altre province, il 13% fuori regione. Tradotto significa 5 milioni di euro a carico del bilancio regionale.

Quindi, si è detto, c’è la volontà di avviare un percorso del quale si parla da ormai quasi 10 anni. E su questo c’è il massimo impegno da parte di tutti i consiglieri regionali del Salento. Lo ha detto la presidente del Consiglio Loredana Capone, parlando di “battaglia comune”, non tra le forze politiche, ma quella di un territorio che vuole raggiungere l’obiettivo più importante. Il capogruppo de La puglia Domani, Paolo Pagliaro, ricordando l’impegno che da oltre 20 anni porta personalmente avanti accanto alle famiglie e ai bambini disabili o con gravi patologie, ha chiesto che si faccia in fretta perché i viaggi della speranza vogliono dire una emorragia continua verso le strutture di tutta Italia. Ma nel frattempo si crei – ha chiesto – una rete pediatrica di prossimità in ogni paese e un pronto soccorso pediatrico che possa dare, quantomeno, le risposte alle richieste urgenti di assistenza.

Concordano sulla necessità di mettere da parte i colori politici, il vicepresidente del consiglio, il grillino Cristian Casili soprattutto per “una istanza che viene dal basso” e il consigliere di Fratelli d’Italia Antonio Gabellone che ha chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico permanente per seguire l’iter nel percorso che punta a raggiungere l’obiettivo auspicato da un decennio.

 

 

 

 

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