LECCE – Dentro ai camion la merce invenduta, fuori i cartelli che invocano rispetto per la dignità di un’intera categoria costretta a casa: i commercianti ambulanti. Le attività di vendita al chiuso sono consentite, quelle all’aperto invece no: stanchi di stare a braccia conserte, sono scesi in strada.
E così i venditori salentini delle fiere e dei mercati in mattinata hanno urlato la propria rabbia. Prima, con partenza da Viale Bari (zona del mercato bisettimanale), hanno attraversato in corteo la città di Lecce a bordo dei propri mezzi. (Puoi rivedere la nostra diretta fb cliccando QUI)
Il corteo ha poi raggiunto piazza Libertini, area mercatale nel cuore della città. Qui la posizione, ribadita all’unisono, è stata chiara: “No ai ristori: rappresenterebbero il danno in aggiunta alla beffa. Vogliamo solo tornare a lavorare, consapevoli di poterlo fare in tutta sicurezza”. (Puoi rivedere la nostra diretta cliccando QUI)
Al margine della protesta, autorizzata e che ha visto partecipare circa 100 manifestanti, una delegazione di loro è stata ricevuta dal Prefetto di Lecce, Maria Rosa Trio.
Nella lettera consegnata nelle sue mani gli ambulanti scrivono:
“La situazione finanziaria delle nostre aziende è fortemente provata (…) siamo tormentati dai vari decreti che impongono continuamente chiusure indiscriminate, irrazionali e ingiustificate dei mercati, e ignorano sistematicamente il parere del comitato tecnico scientifico, sicuro quando afferma che i mercati e le fiere, svolgendosi all’aperto, offrono una sicurezza, dal punto di vista sanitario.
Le chiediamo, pertanto, di sollecitare il Governo, la Regione, le Istituzioni locali tutte affinché si ponga rimedio a questa situazione, che riduce sul lastrico centinaia di famiglie, tra tasse e divieti irragionevoli“.
E.Fio