GALLIPOLI – “Attingere dagli altri Ospedali gli anestesisti necessari… Ed è di oggi la disposizione di chiudere la Rianimazione dell’Ospedale di Gallipoli”. Il presidente dell’ordine dei medici di Lecce interviene sulla chiusura e spiega: “Ciò comporta inevitabilmente la chiusura dell’unico Centro pubblico di Terapia Iperbarica per Lecce, Brindisi e Taranto. Ciò determina anche la sospensione dell’attività chirurgica, quasi completamente dedicata già da molti mesi unicamente alle urgenze e alle patologie oncologiche rilevanti e complesse, che quindi non possono essere trattate senza la sicurezza di una terapia rianimatoria post-chirurgica”. Tutto questo mentre Gallipoli stava registrando un notevole incremento delle prestazioni e riempiendo di contenuti un Ospedale importante, pur tra tante difficoltà (come ad esempio la mancata partenza del Centro Trasfusionale ormai da tempo autorizzato a tutti gli effetti ma non attivo, con gravi conseguenze sul rischio clinico, o del servizio di sterilizzazione vetusto e in completa avaria, con il trasferimento del materiale chirurgico ogni giorno a Casarano).
La pandemia sembra voler distruggere tutto, ma non sembra aver alcun effetto sulle altre patologie, che si preannunciano sempre più gravi ed eclatanti.
E’ evidente allora che la risposta non può essere una divisione di prestazioni sanitarie tra Lecce e il resto della Provincia, ma invece tra risposte sanitarie Covid e no-Covid, rispettando i ruoli, i cittadini e i professionisti che vanno difesi strenuamente nella loro dignità”.