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Terme Santa Cesarea, richiesta audizione Pagliaro: “Confronto necessario su piano di rilancio e futura gestione”

BARI – “Un gioiello relegato in fondo al cassetto: questo sono le Terme di Santa Cesarea, perla della costa salentina all’imbocco del Canale d’Otranto. La stazione idrotermale, attrezzata e rinomata, offre acque salutari particolarmente efficaci per la cura di patologie respiratorie, cutanee e articolari, oltre che per la medicina estetica. Ma questo enorme giacimento di salute e bellezza non viene adeguatamente sfruttato”. E’ la nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de ‘La Puglia Domani’: “Sulla gestione delle Terme si è già aperta una discussione in seconda Commissione, dalla quale sono emerse criticità meritevoli di approfondimento. Ecco perché credo sia necessario e urgente un confronto ulteriore, focalizzato sulle prospettive future del complesso termale di Santa Cesarea. Ed auspico che il presidente Tutolo, che ringrazio per la sensibilità mostrata, convochi in tempi brevi una seconda audizione sul tema che, lo voglio rimarcare, riguarda l’intera Puglia, considerato lo straordinario potenziale attrattivo delle Terme di Santa Cesarea.
Vogliamo vederci chiaro nella cessione del pacchetto di maggioranza della proprietà del complesso, detenuto finora dalla Regione Puglia e di prossima acquisizione da parte dell’amministrazione comunale di Santa Cesarea, per un costo di ben 13,7 milioni di euro. Non certo bruscolini, che il Comune dichiara di voler attingere dal concessionario a cui verranno date in gestione le Terme. Ma ancora non è dato sapere a quale soggetto verrà affidata questa gestione, né per quanto tempo e soprattutto con quale piano industriale, posto che urge un programma di rilancio con investimenti poderosi, vista la crisi di liquidità in cui versa la società, con perdite stimate al 31 dicembre 2020 per circa 1,5 milioni di euro.
Per far fronte al deficit di cassa che non consente di pagare gli stipendi del personale e le spettanze dei fornitori, la società ha richiesto all’Asl Lecce l’anticipazione dell’importo non ancora corrisposto per le cure in convenzione fatturate nel 2020, pari ad 1 milione 196mila euro. La richiesta risulta in fase di istruttoria da parte del Dipartimento Promozione della Salute della Regione Puglia. Ma, quand’anche venissero anticipate queste risorse, resta in piedi il problema più grande, quello della futura gestione delle Terme di Santa Cesarea.
Serve la garanzia di un impegno serio e di investimenti adeguati a medio e lungo termine, per assicurare continuità al personale fisso e stagionale e per programmare un rilancio improcrastinabile, che parta dalla realizzazione di un impianto di collegamento in grado di rendere fruibili le acqua termali in tutte le strutture ricettive della zona, sul modello Ischia. Un piano ambizioso, che esca da logiche gestionali obsolete e scommetta su un’offerta termale come prodotto-territorio da integrare con i servizi e le risorse locali.
E poi chiederò in Commissione di affrontare il problema dei problemi, la zavorra che taglia le ali ad ogni progetto di sviluppo in terra salentina: l’isolamento dovuto all’assenza o alla carenza di collegamenti viari e infrastrutturali.
Di tutto questo bisognerà discutere presto, per dare risposte ai dipendenti delle Terme che aspettano il pagamento degli stipendi arretrati e chiedono un futuro stabile, ma soprattutto per valorizzare finalmente un tesoro finora sottostimato”.

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