AttualitàEvidenza

Fabrizio sommerso dalla solidarietà: “La cura è dentro di noi”, basta trovare #iltipogiusto

ARADEO – Un esercito di quasi 300 persone in sole tre giornate: tutti in fila per fare un prelievo del sangue, sperando di essere #iltipogiusto, colui o colei che può donare una nuova vita a un concittadino. È la storia straordinaria che vi raccontiamo da qualche giorno. Sta accadendo ad Aradeo, dove un’intera comunità è in campo per Fabrizio, 44 anni, papà di due bimbi, che l’estate scorsa, mentre era al mare, ha avuto una batosta, ha scoperto di avere la leucemia.

Quando è scoppiata la pandemia, lui -che è un artigiano e si occupa di creazioni laser- ha donato migliaia di visiere anti contagio. Sarà il karma, sarà che lui è così simpatico, sarà che le sue due sorelle hanno lanciato un appello che poi è stato raccolto e rilanciato dagli artisti locali, che poi un video di Cesko degli Apres la classe ha fatto migliaia di visualizzazioni e di condivisioni, tra cui quella di Emma Marrone (entrambi sono di Aradeo), tant’è: per Fabrizio si è creata una mobilitazione senza precedenti, tutti pronti per farsi “tipizzare”, ovvero, con un prelievo, entrare nella banca dati degli aspiranti donatori di midollo osseo. La stima è di un donatore compatibile su centomila. Per provarci, bisogna avere tra i 18 e i 35 anni ed essere in buona salute.

Ora che siamo zona gialla, anche da altri comuni si può venire a per farsi “tipizzare”, “ma comunque per fare questo prelievo ci si può spostare -spiega Maria Neve, la sorella di Fabrizio- abbiamo tutta la documentazione e le autocertificazioni”.

Articoli correlati

Mega store chiusi nei parchi commerciali: la battaglia davanti al Tar

Redazione

Contest sul modello di Sviluppo Green, l’azienda salentina Fiusis finalista europea

Redazione

Covid, 306 nuovi contagi (su 13.585 test) e due decessi

Redazione

“Violenza sessuale su 28 pazienti”: chirurgo leccese condannato a Parma

Redazione

Vertenza Sgm, i sindacati scrivono al prefetto

Redazione

Noemi, Mamma Imma: “Contro la violenza, si insegni a scuola l’educazione del pensiero”

Redazione