Attualità

Il Tar boccia Salvemini: proroga al 2033 e mantenimento lidi

LECCE – Il Tar Lecce ha accolto la domanda cautelare proposta da due stabilimenti balneari leccesi, difesi dall’avvocato Leonardo Maruotti, che hanno impugnato la Delibera della Giunta comunale di Lecce n. 342 dell’11 novembre 2020. Inparticolare, la delibera e gli atti conseguenziali del Comune hanno disposto il rigetto delle istanze di proroga delle concessioni demaniali sino al 31 dicembre 2033 e hanno “offerto” a ogni singolo concessionario due opzioni: la prima riguardante la possibilità di avvalersi dell’art. 182, comma 2, della l. n. 77 del 17 luglio 2020, quello che stabilisce che, attraverso il pagamento anticipato del canone demaniale per l’anno 2021,si sarebbe potuto utilizzare l’area ma, in tal caso, il Comune non avrebbe rilasciato il titolo edilizio che sarebbe, però, scaduto il 31 dicembre 2020. La seconda, riguardante la possibilità di avvalersi di una cosiddetta “proroga tecnica” di tre anni e, in tal caso, il Comune avrebbe rilasciato il titolo edilizio ma il concessionario avrebbe dovuto espressamente rinunciare a utilizzare l’area al termine di tale periodo e avrebbe dovuto effettuare il monitoraggio dell’erosione dell’area in concessione (attività di competenza del Comune e della Regione).

I titolari di due stabilimenti hanno impugnato questi provvedimenti del Comune di Lecce, e ora il Tar, I Sez., Pres. Antonio Pasca, sia pure nei limiti della cognizione sommaria, in pieno accoglimento delle tesi difensive  dell’avvocato Maruotti, ha ritenuto illegittimi gli atti sia nella parte in cui hanno rigettato le istanze di proroga, sia nella parte in cui hanno ritenuto di non rilasciare nell’immediato il titolo edilizio. Esprime grande soddisfazione Mauro Della Valle, Presidente di Federbalneari Salento: “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di far applicare la legge -dice- non certo quello di scontrarsi con le amministrazioni. Il mio rammarico sta nel fatto che i Comuni non intendano applicare la legge e i concessionari possano trovare giustizia solo nelle aule di Tribunale. Il Comune di Lecce ben poteva aspettarsi che il Tar avrebbe nuovamente affermato che la legge va applicata”.

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