LECCE – Non solo colloqui in carcere con i suoi legali e con gli psichiatri. Presto Antonio De Marco, l’assassino reo confesso di Daniele De Santis ed Eleonora Manta potrebbe confrontarsi anche con i consulenti incaricati di valutare la sussistenza o meno delle condizioni per la perizia psichiatrica.
I due legali di De Marco, Francesco Starace e Giovanni Bellisario nei prossimi giorni presenteranno un’istanza al giudice per chiedere che i consulenti che stanno vagliando tutta la documentazione, possano parlare di persona con il 21enne e incontrarlo in carcere. Questi colloqui saranno il presupposto fondamentale all’accertamento, dal punto di vista tecnico, delle sue condizioni mentali.
Sono ancora tanti i punti da chiarire e la confessione dell’aspirante infermiere sia subito dopo l’arresto, sia davanti al gip Michele Toriello, lascia ancora tanti interrogativi aperti. Primo tra tutti un movente debole e generico, sul quale De Marco sembra abbia sempre voluto glissare. Un comportamento che stride fortemente con la maniacale precisone dell’organizzazione, punto per punto, della sanguinosa esecuzione.
C’è davvero una verità nascosta ancora da rivelare? E se si, De Marco è pronto a rivelarla agli inquirenti? Di sicuro la personalità di De Marco è ancora tutta da scandagliare. Una maggiore chiarezza si potrebbe fare alla luce dei risultati dell’esame dei Ros sui pc e tablet sequestrati che già hanno rivelato la presenza di materiale interessante, come la lettera scritta e mai inviata ad un’amica speciale contenente la confessione di un crimine.