LECCE- Un “caffè balneare” quello che si è organizzato con i delegati comunali di Federbalneari Salento, in mattinata presso il Baretto della Provincia di Lecce, per sollecitare i Sindaci costieri salentini (ben 14) a prorogare le concessioni demaniali marittime al 2033. Ritengono il Salento sia in forte ritardo sulla programmazione degli investimenti sulla costa , rispetto ai sindaci di Bari, Brindisi, Taranto, che hanno prorogato le concessioni. “Le imprese balneari salentine -dicono- senza la proroga non possono partecipare ai bandi turismo regionale (Titolo II), determinando una sleale concorrenza nella stessa regione Puglia”.
Siamo in piena emergenza temporale circa l’istruttoria al mantenimento delle strutture balneari dopo il 2020, perché non abbiamo ricevuto la proroga al 2033. Mentre il Governo, l’Europa, si sforzano a dare speranze alle imprese colpite dalla crisi economica dovuta al Covid, nel Salento le Imprese Balneari, ancora una volta, sono costrette a difendere migliaia di posti di lavoro, nelle aule di tribunali. Perché a Bari, Taranto, Brindisi si applica una legge dello Stato Italiano ed invece nel Salento, le Amministrazioni inadempienti si prendono ancora tempo??? La legge è uguale per tutti??? Oppure il Salento è una Terra indipendente?