LECCE- È arrivata anche a Lecce l’operazione ‘Iddu’ scattata all’alba a Catania: i carabinieri che hanno eseguito 21 arresti per estorsione e traffico di droga hanno catturato uno degli indagati: siciliano, ma trasferito a Lecce dove lavorava come ambulante.
La sostanza stupefacente, commerciata via mare, veniva recuperata a riva, con complessi sistemi per evitare di essere intercettati. Ad gestire i traffici che si espandevano in Puglia e in Lombardia, era l’organizzazione criminale siciliana in contatto con i trafficanti del posto. L’ inchiesta ha documentato le ramificazioni dell’associazione che di volta in volta stringevano alleanze per specifici casi e affari da portare a termine.
Gli indagati rispondono, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e lesioni pluriaggravate, con l’aggravante del metodo mafioso. Al vertice dell’organizzazione, secondo gli investigatori, Benedetto La Motta, 62 anni, referente per la zona di Riposto della famiglia di Cosa Nostra catanese dei Santapaola-Ercolano, e il suo stretto collaboratore Antonino Marano, 76 anni, noto come il ‘killer delle carceri’ che dopo una detenzione, durata circa 47 anni, scarcerato nel dicembre 2014, si è rimesso subito in gioco affiliandosi al clan. Le indagini hanno consentito di documentare anche le intimidazioni e i pestaggi commessi dagli indagati finalizzati ad imporre il controllo mafioso del territorio.