VEGLIE- Il Primo Cittadino di Veglie Claudio Paladini torna sulla questione della mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti e che sarà discussa nel prossimo Consiglio comunale. Lo fa mettendo nero su bianco la sua verità, facendo nomi e cognomi, anche attraverso un video postato su Facebook. “La domanda è semplice -dice- che senso ha discutere una mozione di sfiducia al Sindaco il 3 giugno quando il suo mandato è già terminato il 31 maggio? Una mozione si sfiducia si presume che debba essere discussa nel corso del mandato non a mandato concluso.
È una situazione paradossale frutto di chissà quale ingegnoso pensiero e giochetto politico -continua- al fine di raggiungere chissà quale scopo ma questi grandi pensatori non si rendono conto che non ha nessun senso e nessuna utilità in un momento di crisi mondiale, con una pandemia ancora in atto, mandare a casa l’Amministrazione e lasciare il paese in mano il paese ad un Commissario.
Lo ritengo un atto politicamente vile poiché ho lavorato sempre e soltanto nell’interesse comune, anteponendo l’impegno politico per il mio paese al resto ma ovviamente la riconoscenza in politica non esiste, ne prendo atto; i consiglieri comunali -conclude il sindaco Paladini- che hanno firmato la mozione di sfiducia si dovranno assumere la responsabilità di aver affidato il paese nelle mani di un Commissario in un momento di emergenza sanitaria e di crisi economica”.