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“Cani sciolti” pronti agli assalti post quarantena: 8 arresti nel Brindisino

SAN VITO DEI NORMANNI- Nelle scorse ore, avevano effettuato gli ultimi sopralluoghi, per pianificare ogni dettaglio, compreso quello di sparare addosso ai giubbotti antiproiettili delle guardie giurate a bordo dei furgoni portavalori e di speronare le forze dell’ordine per guadagnarsi la fuga. Già dal prossimo lunedì, dunque, avrebbero voluto mettere a segno i primi colpi, in serie, all’ufficio postale centrale di Ostuni, a quello di Montalbano, alla banca Monte dei Paschi di Ostuni e al cash and carry Pantamarket di Fasano, obiettivi privilegiati.

L’avvio di molte riaperture di negozi, la maggiore presenza di persone in giro e le minori restrizioni post Covid – a loro avviso – li avrebbero favoriti. Ma i presunti banditi sono stati arrestati all’alba dai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni, coadiuvati da personale del Comando Provinciale di Brindisi, dallo Squadrone Eliportato Carabinieri “Puglia”, dal 6° Nucleo Elicotteri dei Carabinieri di Bari e Nucleo Cinofili della Guardia di Finanza di Brindisi.

“Sempre in procinto di colpire” e finora tenuti a freno dai controlli massicci messi in piedi durante la quarantena, gli indagati non avevano fatto i conti con le forze dell’ordine, che li hanno monitorati per due mesi, ascoltando tutte le loro conversazioni e seguendoli passo per passo, fino a delineare il profilo di un “gruppo ben organizzato nei ruoli e nei compiti”.

Al vertice Mariano Barnaba, 28 anni di Ostuni, “giovane rampante nel mondo delle rapine”, come è stato definito durante la conferenza stampa da remoto tenutasi in mattinata: per i militari, avrebbe “dimostrato una spietatezza non comune, in grado di pianificare vari assalti con armi ad altissimo potenziale bellico e da guerra, come kalashnikov e pistole di grosso calibro”. In carcere è finito lui, assieme a Giuseppe Santoro, suo coetaneo ritenuto il suo “braccio destro”, e a Francesco Tanzariello, 57 anni, persona di esperienza, per i carabinieri, e in grado di sparare con il kalashnikov.

Ai domiciliari altre cinque persone, tutte residenti tra Ostuni e Ceglie Messapica: i presunti complici Oronzo Milone, 28 anni; Rocco Suma, 35 (l’unico di Ceglie); Gennaro Cantore, 49, ed entrambi i genitori di Barnaba, vale a dire il padre Francesco, 60 anni, e la madre Margherita Borsellino, di 57, accusati di aver fornito supporto al figlio, sia fornendo nascondigli per le armi ma soprattutto garantendo l’approvvigionamento di auto “pulite” per la fuga.

Il modus operandi della banda, a cui è stata contestata l’associazione a delinquere, era ben definito: colpire in serie più obiettivi, per destabilizzare le forze dell’ordine e garantirsi un maggiore introito; arrivare sui luoghi con vetture rubate, dileguarsi con auto insospettabili, poiché noleggiate dalla società Pharmasud srl attiva nel settore parafarmaceutico intestata alla madre di Barnaba e in cui ha un ruolo operativo anche il padre.

Questo, secondo la ricostruzione fatta durante le indagini coordinate dal pm Paola Palumbo, sarebbe stato anche il copione delle rapine messe a segno il 5 marzo scorso, tre nel giro di mezz’ora. Ad essere contestata è, al momento, solo quella ai danni della banca Sella di San Michele Salentino, ma si ipotizza si tratti della stessa banda che ha agito anche nel supermercato Simply di Carovigno e presso il distributore Miami di San Vito. Un bottino non molto ingente quello ricavato a marzo e questo è uno dei motivi per cui si aveva fretta a compiere altri assalti. Nel mirino anche l’Istituto di credito cooperativo di Martina Franca, tir e furgoni portavalori e una villa nella marina di Ostuni per sottrarre 200mila euro ai due proprietari.

 “Cani sciolti”: si autodefinivano così i membri del gruppo, una citazione cinematografica del celebre film con Denzel Washington. Un modo per enfatizzare la propria caratura criminale violenta e non inquadrata in alcun clan. Non si sarebbero fatti scrupoli neppure a tentare estorsioni – pistola 357 Magnum alla mano – ai danni di imprenditori, alcuni dei quali hanno denunciato. Su questo sono in corso approfondimenti.

Per il momento, gli otto arrestati rispondono, a vario titolo, di associazione a delinquere, rapina aggravata, ricettazione, detenzione e porto illegale di armi da fuoco, da guerra e comune da sparo.

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