LECCE- Mai come in queste ultime settimane tutti i social parlavano di lei e in tanti l’hanno conosciuta anche così: come una guerriera che sino all’ultimo istante ha cercato di sconfiggere un nemico più grande. Purtroppo però per lei non c’è stato nessun lieto fine: Silvia non ce l’ha fatta.
Per due lunghi anni lei e la sua mamma Mimma hanno lottato contro la burocrazia e il fatto che il Ministero della Salute, a causa della rarità delle patologie della figlia non le avesse classificate e non riconoscesse alcun aiuto economico. Da qui l’ultima spiaggia, quella di lanciare un appello su Facebook per raccogliere quante più donazioni possibili per permettere a Silvia di effettuare delle visite specialistiche private, per raggiungere una Clinica privata specialistica, per avere farmaci a pagamento, esami a pagamento, per contare su un trasporto sanitario privato con medico e infermiere a bordo. Serviva tutto questo e di più a questo angelo di appena 31 anni, che dopo esser stato operato all’intestino stava ancora male… troppo male.
Era “allettata con piaga e completamente dipendente da flebo, sacche,trasfusioni . La sua vita da ragazza era ormai stata completamente stravolta: prima Encefalomielite acuta disseminata, poi Neuromielite ottica o Sindrome di Devic, poi Neuropatie delle piccole fibre, intestino ancora paralizzato, vescica paralizzata. Patologie rarissime -ha scritto la sua mamma in un lungo post- che non sono riconosciute e classificate dal Ministero Salute e quindi non spettano farmaci, né aiuti, né assistenza,né associazioni, nessun sostegno…”
Silvia e Mimma hanno fatto l’impossibile, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. In queste ore è giunto il triste epilogo e ora ciò che restano sono solo i post pieni d’amore che questo angelo scriveva per la sua mamma, le sue foto bellissime e quelle che in queste ore circolano sui social, attraverso tutti coloro che hanno avuto la fortuna di amarla e conoscerla.
E.P.
