Attualità

Da domani funerali in chiesa. Martedì arrivano i termoscanner. Sanificazione: decide la Soprintendenza

LECCE – È stato depositato nelle scorse ore il ricorso al Tar Lazio del “Centro Studi” Livatino contro il decreto del 26 aprile scorso che conferma la sospensione delle cerimonie religiose, con la sola esclusione di quelle funebri. Il ricorso contiene la richiesta urgente di sospensiva: l’attesa dei tempi ordinari di decisione – spiegano i legali – renderebbe la compressione della libertà religiosa ancora più intollerabile. Una posizione netta che fa il paio con quella della Conferenza Episcopale Italiana, insorta nelle ore immediatamente successive all’ultimo intervento del Premier Conte che illustrava un lento e graduale ritorno alla normalità, tagliando fuori però i luoghi di culto.

Intanto a partire da questo lunedì, si diceva, anche nel Salento come nel resto del Paese si torna a celebrare i rituali funebri in chiesa. In una lunga missiva inviata a tutti i sacerdoti l’arcivescovo Michele Seccia ha ribadito le disposizioni anti-contagio da rispettare per compiere in sicurezza questo primo passo. I termoscanner per le parrocchie del territorio arriveranno questo martedì. La Diocesi di Lecce, infatti, si è messa tempestivamente in contatto con aziende specializzate nel settore, per garantire la presenza dei dispositivi per rilevare la temperatura dei fedeli all’ingresso di ogni chiesa, così come il Decreto dispone. Chiese che, ribadisce ancora una volta l’Arcivescovo, devono essere lasciate aperte il maggior tempo possibile, per consentire a tutti un momento di preghiera o adorazione.

Laddove già questo lunedì (in assenza di termoscanner) si dovesse rendere necessaria la celebrazione di riti funebri, i parroci potranno rivolgersi a farmacisti, Protezione Civile o alla stessa agenzia di pompe funebri per avere in prestito un termometro digitale che consenta comunque l’ingresso dei congiunti (per un massimo di 15 persone), laddove la temperatura corporea non superi i 37 gradi e mezzo.

Altre direttive riguardano il rispetto delle distanze interpersonali, l’obbligo per il parroco di indossare la mascherina, la distribuzione della Comunione eucaristica raggiungendo i fedeli direttamente tra i banchi, dopo un’accurata igienizzazione delle mani, ed evitando lunghe file davanti all’altare.

Anche per quanto concerne la sanificazione le regole sono chiare: i luoghi di culto devono essere igienizzati regolarmente, mediante pulizia delle superfici e degli arredi con idonei detergenti ad azione antisettica.

Su quest’ultimo punto è in corso una fitta interlocuzione tra la Diocesi leccese e la Soprintendenza, che sicuramente comporterà uno slittamento degli interventi già calendarizzati a partire dall’inizio della settimana.

Al vaglio della Soprintendenza la scelta di prodotti igienizzati specifici che non ledano l’integrità di affreschi, sculture, cupole decorate e qualsivoglia ornamento all’interno degli ambienti religiosi. Direttive specifiche, su questo fronte, sono attese nelle prossime ore.

Intanto tutte le chiese sono state pulite a fondo dai rispettivi parroci e volontari a spese della diocesi. Così come a suo carico saranno gli interventi di sanificaizone.

E.Fio

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