Comunità scientifica e Federcalcio STUDIANO ogni tipo di soluzione per cercare di tornare in campo quanto prima.
La serie A deve riprendere questo è il diktat ma la domanda è: come e quando?
La risposta più comune è sempre una: quando ci saranno le condizioni sanitarie per poterlo fare, giocando nei mesi estivi per salvare capre e cavoli.
Adesso si attende il nuovo Dpcm per capire se il calcio rientrerà in quelle attività che potranno riaprire i battenti nella prima fase dopo il lockdown che dovrebbe essere prolungato fino ai primi giorni di maggio.
A tal proposito però nella riunione in video conferenza della Commissione medica federale, presieduta dal prof. Paolo Zeppilli, nei giorni scorsi, così come ha fatto sapere il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina si è parlato di mettere a punto un protocollo che preveda il ritiro di tutta la rosa dall’inizio alla fine delle attività.
E questo potrebbe avvenire già in tempi brevi, dopo la metà di aprile, questo filtra come notizia.
Ci potrebbe essere la convocazione anticipata di tutti gli attori dell’azienda in modo da iniziare una fase 1 che comprenderebbe soltanto gli esami diagnostici da effettuare a cura del medico sociale e del medico di squadra e dunque tamponi, test molecolari, test sierologici, esami del sangue generali a tutti.
Facendo questo si accorcerebbero i tempi e nel caso in cui la morsa del Covid-19 dovesse allentare la presa, dopo il fatidico 3 maggio, se così sarà si potranno studiare forme di preparazione per gli atleti già in ritiro.
Teorie, supposizione, simulazione di calendari, il calcio ha bisogno di ripartire per non trovarsi nei guai a livello economico, la speranza è che tutto passi, perché per adesso sono tutte parole a cavallo di un tempo che per ora è in mano di un virus subdolo.
In tutto questo però bisogna anche tener conto delle società che sono contrarie e di tutti i pareri dei responsabili sanitari.
Ci sarà tanto da discutere ed il mondo del calcio si dimostra ancora una volta industria a parte nel panorama sportivo dove rugby, pallavolo e basket hanno fatto calare il sipario e pensano alla stagione 2020-21.
Il futuro del pallone che rotola sull’erbetta verde non è stato mai così incerto. Il Lecce è alla finestra, attende di capire, la società giallorossa ha sempre dichiarato che è pronta a ripartire, al termine dell’emergenza sanitaria, a patto che sia salvaguardata la sicurezza sanitaria di ogni componente.