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Buoni spesa e nuovi poveri: i numeri del disagio sociale emergente

SALENTO- Rappresentano al momento l’unico strumento aggiornato per poter intercettare i nuovi poveri, cioè coloro che non percepiscono alcun sussidio e non hanno i soldi neppure per fare la spesa. Anche per questo i buoni per l’emergenza Covid rappresentano per i Comuni un modo per arrivare non solo ai soggetti privi di qualsiasi reddito o copertura assistenziale (reddito di cittadinanza, Rei, Naspi, cassa integrazione, indennità di mobilità) significativa, ma anche alle famiglie che vanno avanti con il lavoro sommerso o con espedienti di vario tipo. È a loro, con priorità, che vanno assegnati i ticket per l’acquisto di generi alimentari o di prima necessità.

Da lunedì gli enti stanno valutando le istanze pervenute. E sono migliaia nel Salento, contando che ad ogni domande corrisponde un nucleo familiare. Si cerca di velocizzare l’iter per consentire ai cittadini di non restare a secco almeno a Pasqua.

L’indagine che Telerama ha effettuato tra i maggiori comuni delle tre province salentine restituisce un quadro più preciso del disagio sociale emergente, che si affianca a quello ormai strutturato.

LA SITUAZIONE NEI CAPOLUOGHI Nei tre capoluoghi, i numeri sono importanti:

a Lecce, sono 1.723 le istanze pervenute, circa il 6 per cento del totale delle famiglie in città;

a Brindisi, sono 3.335, di cui 1.900 quelle già esaminate e tra queste ultime 570 compilate correttamente;

a Taranto, il dato è di 4.470 domande presentate, di cui 700 quelle già valutate. Qui si avrà tempo fino a sabato per inoltrarle.

Nella gran parte dei casi, non c’è un termine di scadenza ma ai buoni si potrà accedere fino ad esaurimento e, come accade a Lecce, chi ha già ottenuto delle risorse non può richiederle nuovamente prima di 30 giorni.

LE DOMANDE NEI MAGGIORI CENTRI LECCESI- Nel resto dei centri più popolosi, non va meglio. A Gallipoli, sono un migliaio le domande, che potevano essere presentate entro lunedì, ma se residueranno fondi ci sarà una seconda tranche dopo Pasqua.

A Nardò, alle 13, erano pervenute 750 richieste e si andrà avanti fino ad esaurimento delle risorse, con consegna dei buoni a partire da venerdì su appuntamento.

A Copertino, il termine di presentazione scadeva a mezzogiorno: 580 le istanze pervenute;  scadenza in mattinata anche a Maglie, dove ne sono giunte 200.

A Tricase, sono 400 quelle inoltrate e c’è ancora spazio per accettarne altre, così come a Galatina, dove sono 230, e a Casarano, dove sono state 300. Qui tra le esclusioni – e non sarà l’unica – c’è anche quella di una madre con una figlia invalida al 100 per cento: a pesare è stato il reddito di cittadinanza percepito dal genitore e la pensione della bambina.  Come già specificato, infatti, la priorità va a chi non ha proprio nulla.

A Trepuzzi, le richieste pervenute ed esaminate sono state 182 (per un totale di 28.500 euro), di cui 146 già accolte, 21 in corso di verifica e 15 respinte per carenza di requisiti.

A Galatone, le istanze sono 300 con procedura completamente online, collegandosi alla piattaforma  donata dalla cooperativa di comunità al Comune. I servizi sociali forniscono un Pin e con la tessera sanitaria ci si reca negli esercizi commerciali. Oltre a quelle domande, ne sono pervenute altre 85 di commercianti in crisi, coloro che hanno dovuto chiudere l’attività e per i quali il Comune ha stanziato 30mila euro di fondi propri.

COSA ACCADE NEL RESTO DEL SALENTO– Nel Tarantino, a Manduria, hanno fatto richiesta 500 famiglie, a cui verrà erogato un totale di 270mila euro.

Nel Brindisino, a Francavilla Fontana, sono state un migliaio le domande presentate, buona parte già scrutinate con richiesta di integrazioni e controlli incrociati. Quelle accolte al momento sono 380, impegnando 78mila euro rispetto ai 310mila euro destinati al Comune. “Non abbiamo fissato un termine entro cui far depositare le domande – spiega il sindaco Antonello Denuzzo – per cui man mano che le scrutiniamo contattiamo le persone per andare a fare la spesa. Per evitare il mercimonio dei buoni, gli esercenti li hanno stampati in proprio. Quando si va al supermercato si firma su un elenco che è distribuito solo ai commercianti (un negozio di generi alimentari e una farmacia) per i quali si esprime la preferenza. I negozianti, a maggiore tutela della privacy, hanno firmato una convenzione in base alla quale si impegnano a non diffondere i dati”.

A Mesagne, a inoltrare richiesta è stato il 10 per cento delle famiglie: 890 quelle arrivate e 774 quelle accolte, attraverso un sistema online con assistenza telefonica. Da oggi a sabato i buoni saranno distribuiti a domicilio da vigili urbani e Protezione civile. A Ostuni, invece, si contano 650 istanze;  a Carovigno 500, mentre a San Pietro Vernotico 350.

 

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