Attualità

Quando il ritiro di una raccomandata diventa un’odissea

LECCE – Nella confusione e nella riorganizzazione delle attività in tempi di emergenza coronavirus un telespettatore scrive all’indirizzo mail “dilloatelerama @gmail.com.” Dopo aver ricevuto l’avviso di una “raccomandata Nexive” si è recato nell’ufficio preposto, negli orari indicati con precisione sullo scontrino, ed ovviamente utilizzando tutte le precauzioni del caso. Una volta giunto sul posto, nonostante all’interno ci fossero tre persone e nonostante l’orario indicato per il ritiro fosse corretto gli è stato risposto che gli uffici erano chiusi. Da lì, prima il tentativo di telefonare, nella speranza  vana, che qualcuno rispondesse, poi il tentativo di parlare con gli operatori che erano all’interno. A questo punto un addetto al servizio ha spiegato come non ci fosse nessuna possibilità di ritirare la raccomandata , il cliente avrebbe dovuto richiamare dopo il fine settimana, per verificare insieme l’urgenza o meno della missiva. Altrimenti, l’unica possibilità sarebbe stata quella del ritiro tra 60 giorni.
“Se le misure sono, giustamente, adottate per razionalizzare al massimo gli spostamenti – si chiede il nostro telspettatore – forse queste soluzioni sortiscono l’effetto contrario” .

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