Sanità

Covid, Lopalco: “Oggi e domani casi in forte aumento”

BARI – Cinquanta casi in più in 24 ore. Più della metà del giorno precedente. In Puglia il coronavirus inizia la sua scalata. Ma, avverte il virologo Pierluigi Lopalco, a capo del Coordinamento Emergenza Epidemiologica della Regione Puglia, non deve spaventare.

“Siamo nelle primissime fasi dell’aumento di una curva epidemica. Ora – ha spiegato ai nostri microfoni l’esperto – questo non ci deve allarmare. Nel senco che, ovviamente, rispetto alle regioni del Nord dove questo aumento è arrivato in maniera inattesa, noi siamo preparati”.

E non solo, spiega ancora Lopalco a Trnews, nel frattempo sono arrivate le misure stringenti del governo che chiudendo molti esercizi commerciali e obbligando le persone a restare a casa, permetterà di avere un impatto minore rispetto a quello che altrimenti si sarebbe avuto. Ammesso che tutti facciano la propria parte. Ma incombe sulla Puglia quella che lo stesso governatore Emiliano ha definito una baraonda, ovvero il picco dell’epidemia. Quando arriverà la baraonda? “Noi speriamo che non arrivi – ha proseguito il virologo -. Ci stiamo preoccupando e preparando per la baraonda ma speriamo non arrivi. Secondo i nostri calcoli, durante questo fine settimana, oggi e domani, dovremmo vedere un auemento dei casi perché questi sono i casi che si sono infettati prima della messa in atto delle misure di restrizione, prima dell’8 marzo. Speriamo nella prossima settimana, se le misure cominciano a funzionare, la crescita dovrebbe iniziare a rallentare rispetto ai modelli“.

I treni che continuavano ad arrivare riportando a casa studenti e lavoratori pugliesi sono un fattore che complica il quadro generale della Puglia. Duemila solo nelle ultime ore, ma il totale supera le 16mila persone rientrate e che si sono ufficialmente dichiarate. Saranno, in realtà, molte molte di più e, quindi, la percentuale di infetti sarà alta. Anche perché – avverte Lopalco – anche se sono partiti senza essere affetti dal virus, possono essere stati contagiati sul treno. “Rimanere tante ore, al chiuso, in un ambiente confinato – spiega – per chi sta sul treno è un ulteriore motivo di contagio. Se uno è salito sul treno e non era infetto, ha avuto occasione sul treno di infettarsi. Questo significa molta gente che può arrivare in Puglia, già infetto”.

Il piano delle terapie intensive è pronto ma è in fase di ampliamento anche in queste ore. Alcuni ospedali e alcune cliniche private verranno interamente destinati ai pazienti più gravi, sei in tutta la Regione, fra questi il Dea di Lecce e l’ospedale Copertino, come è noto, che insieme hanno 470 posti letto, tra fase acuta e fase successiva. Ma la task force sta rimodulando il piano per assicurare in ogni ospedale un percorso covid. “Oltre agli ospedali Covid centralizzati, in tutti gli altri ospedali è in atto un’azione di preparazione. Si sta cercando di svuotarli, mettendoli in sicurezza con dei percorsi separati. Per quanto riguarda gli ospedali centralizzati, invece, abbiano alcuni di questi assolutamente pronti. Per il Dea ci sono stati piccolissimi problemi tecnici, perché non ancora attivato, ma sarà pronto a prestissimo. Stiamo parlando di giorni”.

L’ultimo passaggio è sul farmaco anti – artrite reumatoide il tocilizumbad, sarà utilizzato in Puglia, ma non per tutti. “Se lo diamo a tutti, non funziona in tutti. Sarebbe sprecato. Bisogna identificare il paziente che ha quelle caratteristiche e sul quale il farmaco potrebbe funzionare e si dà soltanto a quelli”.

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