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Covid-19: Lega A, in video conference gli eventuali scenari

LECCE – Nelle ultime ore l’interrogativo più grande per il mondo del calcio italiano si basa sul futuro del campionato di serie A in virtù anche del susseguirsi di esiti positivi di calciatori e di squadre in quarantena, vedi Juventus, Sampdoria, Inter, Fiorentina.

La situazione non è semplice anche se col passare dei giorni la data del 3 aprile fissata come ripresa delle attività finalizzata a riprendere il campionato sembra sempre più improbabile.

In video conference la Lega Serie A ha riunito i rappresentanti delle Società per discutere sull’impatto dei rischi da contagio da Coronavirus su tutta l’attività sportiva.

Dopo varie valutazioni si può ben dire che c’è unità di intenti sulla volontà di concludere il campionato, riprendendo l’attività agonistica non appena sarà possibile.

Sulla stessa linea di pensiero ci sono tutte le altre Leghe europee che stanno facendo i conti con lo stesso problema che è di dimensioni mondiali.

Ovviamente al centro del pensiero delle società c’è il primario obiettivo di tutelare la salute, a tal proposito, e per valutare ogni tipo di impatto di quest’emergenza sul mondo del calcio nazionale, sono stati costituiti tavoli di lavoro, con la partecipazione dei rappresentanti della società, che si dedicheranno proprio all’attuale problema del Covid-19.

Al momento la soluzione più logica, vista l’emergenza in tutti i campionati europei, potrebbe essere lo slittamento del torneo europeo per nazionali al prossimo anno ed un’estate di calcio col pallone che rimbalza da campionato a campionato, un’estate diversa con la speranza che l’emergenza da contagio passi presto.

Nel caso in cui invece il campionato di Serie A non potesse essere concluso, nella peggior delle ipotesi, la prossima stagione potrebbe vedere una griglia di partenza composta da 22 squadre, le 20 attuali che manterrebbero la categoria, più le prime due promosse dalla serie B, e con una regolamentazione di 5 retrocessioni.

Dunque per quanto riguarda il Lecce nessun pericolo di retrocessione in B nel caso in cui il torneo non dovesse finire, nessun pericolo che sulla scorta dell’attuale classifica si possano prendere decisioni d’ufficio, adesso è importante pensare all’emergenza salute che tiene in ansia l’intero Paese ma non ci sarà nulla di strano tra le pieghe delle decisioni che saranno adottate in futuro.

M.C.

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