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Controlli sui passeggeri in arrivo dal nord: 3mila pugliesi rientrati in 2 giorni. Stop ai treni notturni

LECCE- Non l’invasione paventata, perché sono alcune decine le persone rientrate a Lecce in mattinata con i treni e i bus dal nord Italia. A scatenare il panico, ancora una volta, la notizia della presunta nuova “fuga di massa” venerdì sera, con persone che avrebbero preso d’assalto soprattutto il Milano-Lecce delle 20.50, dopo la chiusura degli aeroporti, compreso quello di Brindisi. In mattinata, in stazione, c’era anche il sindaco Carlo Salvemini a controllare la situazione.

Si tratta degli ultimi treni notturni arrivati: alla luce del decreto firmato ieri, 13 marzo, dalla ministra delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, relativo alla riduzione dei treni ordinari a lunga percorrenza, è stato comunicato infatti che da questa sera, 14 marzo, i  notturni non saranno più disponibili. Al fine di contrastare e contenere l’emergenza sanitaria da Coronavirus, il Mit sta progressivamente razionalizzando l’offerta in accordo con gli operatori sanitari, in considerazione del Dpcm dell’11 marzo.

Alle 8.30, dunque, a bordo del convoglio in arrivo dalla capitale lombarda c’erano 16 salentini.  “Dopo confronti telefonici serrati con Regione, Prefettura, Questura, Asl, Polfer – spiega il sindaco- si è organizzato un servizio di controllo autocertificazione e controllo sanitario tramite termoscanner. Sul treno e in stazione è stato diffuso messaggio informativo sul protocollo di controllo previsto all’arrivo. I passeggeri sono in tutto una ventina, autorizzati a raggiungere la propria residenza domicilio. Sono studenti fuori sede, studenti Erasmus, italiani all’estero, che col decreto hanno un titolo per rientrare a casa che non può essere loro impedito”.

I trasporti ferroviari e aerei pur ridotti non sono sospesi ed è fatto obbligo ai vettori di contingentare i biglietti per il rispetto delle distanza di sicurezza minima. La Polizia, dunque, ha controllato che i passeggeri avessero tutti l’autodichiarazione e hanno effettivamente dichiarato di fare rientro nella proprie residenze, come il decreto del presidente del Consiglio consente di fare.  Controlli sono stati effettuati dalla Polizia locale anche al Foro Boario, per un autobus proveniente da Milano con 13 persone a bordo.

Ora, com’è noto, quanti sono rientrati in Puglia dovranno attenersi come tutti all’obbligo di restare a casa e di segnalare al proprio medico e alla Asl eventuali sintomi.
La Regione ha comunicato che “dal 12 marzo ad oggi sono state 3000 le persone che hanno compilato il modulo di autosegnalazione on line per dichiarare di essere rientrate in Puglia da Lombardia e province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio- Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. In totale, dal 29 febbraio ad oggi, sono 16.545 i moduli on line di autosegnalazione per dichiarare di essere rientrati in Puglia. Il dato è in continuo aggiornamento. Si evince che negli ultimi due giorni le autodichiarazioni fatte sul portale della Regione sono cresciute in maniera significativa”.
Molto duro nelle scorse ore è stato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: “Di nuovo ondate di pugliesi che tornano in Puglia dal nord. E con loro arrivano migliaia di possibilità di contagio in più. Avrete probabilmente esibito ai soldati alla stazioni le vostre legittime autocertificazioni sulla motivazione del vostro ritorno, spero che abbiate le mascherine e che teniate la distanza di un metro l’uno dall’altro in treno. Fatto sta che ci state portando tanti altri focolai di contagio che avremmo potuto evitare. In pochi giorni migliaia e migliaia di persone hanno fatto rientro in Puglia aggravando la nostra già drammatica situazione. Vi ricordo che appena arrivate dovete richiudervi in casa e che dovete stare lontani da genitori, fratelli, nipoti, amici, nonni e malati che rischiano di morire se contagiati. Dovrete rimanere in casa almeno per altri 14 giorni e comunque per tutto il tempo di durata del decreto del Presidente del Consiglio. E dovete anche dichiarare la vostra presenza sul sito della Regione Puglia www.regione.puglia.it/coronavirus come da me disposto con ordinanza la cui violazione determina il reato di cui all’art.650 cp”.

 

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