BARI – Carrozze semideserte sulle tratte regionali. Gli spostamenti con i mezzi pubblici, negli orari che un tempo erano di punta e presi d’assalto da tutti, sono quasi azzerati.
Mancano gli studenti, mancano molti pendolari, ma mancano anche i viaggiatori occasionali che ora sono, come tutti, a casa. Il treno regionale Lecce Bari delle 7.50, non aveva piĂą di due persone per carrozza. Stessa cosa per l’intercity delle 6,23 in partenza da Lecce. Vuote anche le stazioni.
Per questo è stata giĂ annunciata una quasi certa imminente riduzione dell’offerta. Le societĂ di trasporto lo hanno comunicato all’assessore regionale al ramo, Giannini, in una videoconferenza per fare il punto.
Trenitalia, intanto, sulle Frecce, ha modificato i criteri di prenotazioni dei posti a bordo. Adesso non sarĂ piĂą possibile scegliere qualsiasi posto ma sarĂ garantito il rispetto delle distanze di sicurezza tra un posto e l’altro. Sui bus di tutte le compagnie non si potrĂ occupare la prima fila di poltrone alle spalle dell’autista.
Tutte le societĂ hanno garantito una intensificazione delle misure di sanificazione straordinaria dei mezzi, la presenza di igienizzanti mani per i viaggiatori e mascherine e presidi per il personale. Tutti sono stati istruiti sulle azioni da intraprendere nel caso si scoprisse un viaggiatore affetto da Covid.
Ma dal mondo ferroviario è Antonio Rizzini, segretario generale Unione Cisal Lecce, a scrivere all’assessore regionale Giannini per evidenziare che non è ancora proprio tutto così. Da pugliese, dice, prima che da sindacalista. Le mascherine consegnate ai soli capitreno e non anche ai macchinisti, sono del tipo FFP1 che non filtrano le particelle liquide, e non FFP2 protezione idonea di minima per evitare il contagio del virus.
Quanto alla sanificazione dei convogli ferroviari, per quanto constatato ad oggi nel salento, è effettuata non in forma sistematica ma solo sporadicamente.