LECCE – È stato notificato in mattinata al Comune di Lecce il provvedimento interdittivo antimafia emesso dalla Prefettura nei confronti del gestore del Parco di Belloluogo, alla luce di quanto emerso dalle indagini culminate anche nell’arresto di uno dei responsabili della società accusato di aver gestito, illecitamente, servizi connessi al parco in occasione di eventi e concerti.
Nel provvedimento si “sconsiglia la permanenza di qualsivoglia rapporto d’impresa con la Pubblica Amministrazione”. Da qui la decisione, annunciata dal sindaco Carlo Salvemini, di procedere alla rescissione del contratto.
“È stata quindi predisposta dal dirigente del settore Lavori Pubblici l’apposita determina – spiega il primo cittadino – di rescissione del contratto e di escussione della cauzione definitiva, con obbligo di liberare la struttura di tutti i beni deperibili. Ciò significa che per qualche giorno -aggiunge- il Parco di Belloluogo sarà inevitabilmente chiuso al pubblico.
Nel frattempo -rassicura- verificheremo le opzioni che si offrono al comune per la tempestiva riapertura con i connessi servizi di guardiana, pulizia e manutenzione. L’impegno massimo è quello di restituire quanto prima alla cittadinanza questo bellissimo spazio pubblico”.
La società, lo ricordiamo, ha sin da subito sollevato l’indagato dall’incarico ricoperto al suo interno, rimarcando la sua estraneità ai fatti e annunciando, alla luce dell’interdittiva, di ricorrere dinnanzi al Tar.
Tramite l’avvocato difensore Luigi Quinto, oggi sta procedendo a tutti gli approfondimenti del caso. In particolare entro marzo alcune delle vicende penali contestatele nel provvedimento evolveranno. L’epilogo di quei processi avrà un peso non indifferente: solo a quel punto si saprà, infatti, se sussistano o meno gli estremi per ricorrere dinnanzi al Tar.
E.Fio
