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Imprese agricole, in 9 anni Lecce perde il 14,8%. Va peggio Brindisi: -19,3%

LECCE- A pesare sono i debiti, compresi quelli fiscali: tanti piccoli imprenditori si sono arretrati, non riuscendo a pagarli, e sono stati costretti a chiudere. Così, in appena nove anni, nelle tre province salentine si è registrato un tracollo delle imprese agricole, più che nel resto della Puglia, dove tra il 2010 e il 2019 il calo è stato in media del 13,2 per cento.

A detenere il triste primato è stata la provincia di Brindisi, che ha perso il 19,3 per cento delle sue imprese di “agricoltori, allevatori, attività di caccia e servizi connessi”. Seguono Lecce con -14,8 per cento e poi Taranto con -14,6 per cento. Nell’ultimo anno, solo il Leccese ha contenuto un po’ le perdite, registrando solo uno -0,1 per cento, a fronte del -0,9 per cento per Brindisi e del -1,3 per Taranto. A fornire i dati è lo Studio Legale Lacalandra di Milano,specializzato in diritto fallimentare e crisi da sovraindebitamento, su base dati Unioncamere-InfoCamere (Movimprese).

Un salvagente per gli imprenditori che si trovano in difficoltà economica potrebbe giungere dalla legge sul Sovraindebitamento (L. 3/2012), che permette a soggetti non fallibili (consumatori, piccoli imprenditori, lavoratori autonomi in genere, ecc.) di ridurre i debiti in base alle proprie capacità economiche, rivolgendosi al tribunale con una proposta che, se accolta, diventa vincolante per i creditori.

Non è una legge per i “furbi”, bisogna essere meritevoli altrimenti non è possibile accedervi. Inoltre – commenta l’Avv. Pasquale Lacalandra – è procedura vantaggiosa anche per il creditore, poiché, senza la ristrutturazione del debito, correrebbe il rischio di perdere totalmente ogni possibilità di recupero.”

E’ l’applicazione di questa legge, ad esempio, ad aver portato il Tribunale di Como a decretare la riduzione di un debito fiscale da circa 1,4 mln a 350 mila euro. Il Tribunale di Busto Arsizio ha invece ridotto una cartella esattoriale Equitalia da 86mila euro a 11mila euro (-87%) mentre il Tribunale di Monza ha ridotto il debito da oltre 150mila a 52mila euro (-65%).

 

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