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Spazzacorrotti, la Consulta: “Non può essere retroattiva”. La questione sollevata dai Tribunali salentini

SALENTO- E’ una vittoria anche del Salento la decisione della Consulta che, dopo l’udienza di ieri, ha stabilito che è illegittima l’applicazione retroattiva della Legge Spazzacorrotti per incompatibilità con l’articolo 25 della Costituzione che prevede che “nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso”. Ieri l’avvocatura dello Stato, che rappresentava la Presidenza del Consiglio, aveva chiesto proprio una pronuncia sulla norma  che nega i benefici penitenziari a chi è condannato per corruzione.
A discutere delle “censure” di nove tribunali di sorveglianza d’Italia, anche i due avvocati leccesi Amilcare Tana e Ladislao Massari, che avevano portato all’attenzione dei giudici della Corte Costituzionale alcuni casi di Lecce, Brindisi e Taranto.
In attesa del deposito della sentenza, previsto nelle prossime settimane, l’ufficio stampa ha fatto sapere  che la Corte Costituzionale  “preso atto che, secondo la costante interpretazione giurisprudenziale, le modifiche peggiorative della disciplina sulle misure alternative alla detenzione vengono applicate retroattivamente, e che questo principio è stato sinora seguito dalla giurisprudenza anche con riferimento alla legge” Spazzacorrotti. La Corte ha dichiarato che questa interpretazione è costituzionalmente illegittima con riferimento alle misure alternative alla detenzione, alla liberazione condizionale e al divieto di sospensione dell’ordine di carcerazione successivo alla sentenza di condanna. Secondo la Corte, infatti, l’applicazione retroattiva di una disciplina che comporta una radicale trasformazione della natura della pena e della sua incidenza sulla libertà personale, rispetto a quella prevista al momento del reato, è incompatibile con il principio di legalità delle pene, sancito dall’articolo 25, secondo comma, della Costituzione”.

La questione è stata sollevata proprio dai Tribunali salentini.  “Ancora una volta la Corte Costituzionale si dimostra baluardo forte e irrinunciabile dello stato di diritto nei confronti di un legislatore rozzo e maldestro- commenta l’avvocato leccese Amilcare Tana– il mio pensiero va a chi è in carcere in base ad una legge contraria alla Costituzione”.

 

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