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Liverani in mixed zone: “Partita perfetta, possiamo lottare con tutti”

LECCE – Anche lui, il mister delle due promozioni consecutive, era finito nel calderone delle critiche eccessive dopo il periodo di appannamento del Lecce. Lui però ha qualità, non sempre apprezzata, si chiama sincerità.

Il Lecce contro il Torino ha vinto 4 a 0, lo ha disegnato a trazione anteriore, ha dato subito fiducia a Barak e Saponara, ha collocato Deiola in cabina di regia e costruito una vittoria, la prima in casa, che è soprattutto sua e del gruppo che dirige; Fabio Liverani a mente fredda ne ha parlato in mixed zone:

La prima vittoria in casa è stata un po’ tardiva, siamo a febbraio, però credo per come è arrivata non si poteva sperare di meglio. Partita perfetta sotto tutti i punti di vista: sull’attenzione, sull’aggressività, sulla voglia, sul credere in quello che si fa durante la settimana, questa è la sensazione che ho avuto dal primo minuto. Poi è normale che ci sono i giocatori nuovi che ci danno delle qualità che non avevamo e quindi si possono integrare insieme agli altri. Quello che vo ho sempre detto e che vorrei avere sempre più giocatori possibili, recuperare chi è fuori e alzare il livello. Credo che abbiamo una squadra che può lottare con tutti.

Falco? Pippo è un giocatore che è cresciuto tanto da quando sta con me; viene da un problema al collaterale ed ha avuto tante difficoltà, Inter e Verona erano gare troppo muscolari ed ho evitato rischi inutili per lui, e ho cercato di preservarlo; è normale che faccio valutazioni che non possono arrivare all’esterno ma la qualità di Pippo e fuori discussione e la sua crescita con me è stata esponenziale.

Vittoria senza subire gol? Mi auguro di prenderne meno visto che ne abbiamo presi così tanti; non do peso ai numeri però, un gol in più o in meno a me non crea problemi.

Oggi non c’è mai stata partita, abbiamo fatto 4 gol e potevamo farne altri, così come stato obiettivo dopo Verona, lo sono oggi. Siamo stati più cattivi. Il Torino l’ho visto con il Milan in Coppa Italia ed era una squadra viva, ecco perché voglio parlare più dei meriti del Lecce che dei demeriti degli altri.

Gaucci? Per me è stata una perdita dolorosa perché per me è stato come un padre calcistico, mi ha preso dalla Viterbese e mi ha portato al Perugia fino ad arrivare in nazionale, è per me è stata una persona buona, generosa, di grande affetto e gli auguro di non soffrire più perché so che è stato proprio male e ho mandato le condoglianze a Riccardo e Alessandro”.

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