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Amianto, Calò punta il dito contro l’amministrazione di Galatone: “Senza discarica, più rischi”

GALATONE – “Se un “rischio potenziale” è risultato sufficiente per motivare un provvedimento di chiusura di una discarica che svolgeva un servizio di pubblica utilità, chi risponderà adesso delle situazioni di pericolo indiscutibilmente reale, rappresentate dai 26 siti contaminati da smaltimento incontrollato di manufatti in eternit non trattati, scaraventati nelle campagne senza alcuna precauzione e persino ripetutamente frantumati e sbriciolati?”. È duro l’attacco sferrato contro l’amministrazione di Galatone da Pino Calò, proprietario della discarica di smaltimento amianto gestita dalla ditta REI S.r.l. finita sotto sequestro giudiziario due anni fa.

“Sembra che l’Amministrazione Comunale in carica abbia finalmente dato inizio alle attività di bonifica dei siti contaminati da amianto -spiega Calò- ma l’intervento appare piuttosto tardivo, soprattutto se si considera che il Comune di Galatone ha ricevuto dalla Regione Puglia un finanziamento (destinato proprio a tale scopo) più di un anno fa.

In considerazione della battaglia condotta contro la discarica durante la campagna elettorale del 2017, era lecito attendersi, da parte della Giunta del Sindaco Filoni, una gestione amministrativa improntata alla salvaguardia dell’ambiente e della salute -continua- Invece, dopo le elezioni e la chiusura della discarica, il territorio di Galatone si è riempito di siti contaminati da rifiuti e in particolare da amianto (ben 26 siti) e ciò senza che l’Amministrazione Comunale in carica se ne preoccupasse minimamente per ben due anni.

Di fatto -incalza ancora- la discarica di Galatone è stata posta sotto sequestro l’11/07/2017 pur in assenza di qualsivoglia accertato danno ambientale, ovvero sulla base di un semplice “rischio potenziale”. Chi risponderà delle conseguenze sulla salute dei frequentatori di luoghi per due anni mai bonificati né messi in sicurezza?

Quanto avvenuto a Galatone -conclude- rappresenta un esempio emblematico di come taluni esponenti politici sfruttino le tematiche ambientali per mero tornaconto elettorale, dimenticandosi degli intenti e delle promesse fatte subito dopo essere stati eletti”.

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