OTRANTO – È tanta l’amarezza del primo cittadino di Otranto Pierpaolo Cariddi: “Sono senza parole -dice- attendo di leggere le motivazioni”. È l’unica dichiarazione che sceglie di rilasciare a fronte della notizia di queste ore: il Riesame ha confermato il sequestro dei pontili del porto interno idruntino, finiti sotto chiave il 6 dicembre scorso perché l’infrastruttura va smantellata in inverno. La richiesta di dissequestro, rigettata, era stata avanzata appunto dal Comune.
Quei pontili sono al centro di una vera e propria guerra tra istituzioni: realizzati attraverso autorizzazioni stagionali, avrebbero dovuto essere smontati da metà novembre per essere rimontati in primavera, come previsto dalla sentenza del Consiglio di Stato, che ha accolto le ragioni della Soprintendenza, bocciando quelle del Comune di Otranto, che nel frattempo ha presentato un nuovo progetto per cercare di mantenerli in piedi. La Soprintendenza ha però confermato la sua opposizione anche su questo.
Per la vicenda risultano iscritti sul registro degli indagati il sindaco Pierpaolo Cariddi, quattro assessori della sua giunta – il vicesindaco Michele Tenore, Domenica De Donno, Cristina De Benedetto, Lorenzo Bello- e il dirigente dell’ufficio tecnico comunale, Emanuele Maggiulli.
Sono accusati anche di occupazione abusiva del demanio marittimo, per non aver disposto appunto lo smontaggio.
La Capitaneria di Porto, si diceva, tre settimane fa ha sequestrato anche tutta l’area demaniale del porto interno.Il Comune ha ribadito il fatto che, smontando e rimontando di continuo, quel porto sarebbe un cantiere sempre aperto e i costi sarebbero insostenibili, pari a circa 800mila euro. È per questo che, dopo aver perso la battaglia nei tribunali, l’amministrazione ha presentato un nuovo progetto, che di fatto comporta il mantenimento della struttura, rivista in alcune parti. Nell’ultima conferenza dei servizi, però, la Soprintendenza aveva confermato la sua opposizione. E adesso anche il Riesame conferma la batosta.
