CAVALLINO- L’alt arriva subito dai sindaci che da tempo si oppongono ai progetti relativi al settore rifiuti a Cavallino. Lo stesso – annunciano – sarà fatto anche per la proposta di adeguamento del biostabilizzatore esistente in impianto di compostaggio, oltre che di recupero dei materiali. E lo rimarcano: “La Regione ci ha promesso che il sito di Cavallino sarà stralciato dal Piano regionale rifiuti, motivo per cui un impianto di compostaggio non può trovare posto lì”.
L’iter burocratico è agli albori, avviato solo da qualche settimana con la pubblicazione sul portale della Regione non di un progetto ex novo, bensì di una “modifica sostanziale dell’Autorizzazione integrata ambientale” da parte di Ambiente e Sviluppo srl, che specifica, da parte sua, che si tratta di un “adeguamento alle nuove Bat di settore”, cioè alle migliori tecnologie ambientali disponibili, “richiesto dalla Regione”, nell’ambito del riesame, con valenza di rinnovo, dell’Aia.
La società ha chiesto, dunque, di adattare 14 tunnel esistenti come linea di trattamento dell’umido, per un totale di 25mila tonnellate l’anno di rifiuti organici e 2.000 di rifiuti a matrice legnosa. Altri tre biotunnel esistenti, invece, sarebbero destinati alla linea Remat, cioè al recupero a monte del processo di biostabilizzazione di carta, plastica e metalli rispetto a un totale di oltre 55mila tonnellate l’anno di rifiuto indifferenziato.
“Nell’ultimo Consiglio provinciale monotematico sull’argomento – dice il sindaco di San Donato Alessandro Quarta – il presidente della Regione Michele Emiliano ha preso l’impegno di eliminare dal piano regionale rifiuti l’impianto di compostaggio previsto a Cavallino. Ha anche assicurato tempi celeri. Siamo fiduciosi che verrà fatto: certo, riguarda la previsione dell’impianto pubblico, mentre questa proposta arriva da privati, ma va fatta una riflessione più ampia sul compostaggio. La nostra linea resta di contrarietà”.
“La società, che già gestisce la piattaforma pubblica esistente, ha legittimità di insistere per la realizzazione in loco – aggiunge il sindaco di Lizzanello Fulvio Pedone – ma noi rappresentati dei Comuni limitrofi abbiamo pari legittimità di opporci alla realizzazione in un’area già interessata da un cumulo di impianti. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha di fatto cancellato la possibilità di un impianto pubblico per via delle distanze non rispettate dai centri abitati, so per certo che ora si cercherà di bypassare le criticità sollevate, con degli equilibrismi tecnici. Noi proseguiremo allora sulla strada delle impugnazioni, se necessarie, fermo restando – conclude Pedone – che c’è l’impegno, rinnovato da Emiliano il 23 dicembre in occasione dello scambio di auguri, per stralciare il sito di Cavallino dal piano rifiuti. Non sono previsti passi indietro né della Regione né nostri”.
T.C.
