TARANTO- Vigilia di Natale a Taranto per il premier Giuseppe Conte, che nel primo pomeriggio ha visitato il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, intitolato qualche giorno fa a Nadia Toffa, peer poi tornare nello stabilimento ex Ilva per un saluto agli operai. “Stiamo lavorando al Piano industriale e ci sarà il coinvolgimento dello Stato, che ci metterà la faccia. Vogliamo migliorare il Piano e renderlo sempre più decarbonizzato”, ha detto Conte ai microfoni, sottolineando che quello di questa sera voleva essere solo un passaggio discreto, senza il coinvolgimento della stampa.
Tuttavia, il ritorno nella città ionica coincide con un momento particolare della vertenza dell’ex Ilva. È in corso la trattativa tra governo e ArcelorMittal per il rilancio del polo siderurgico. A gennaio ripartono quattro impianti dell’area a freddo che erano fermi, stando alla comunicazione data ieri dall’azienda ai sindacati. Il personale coinvolto globalmente è di 275 unità circa. I sindacati hanno incontrato nelle scorse ore ArcelorMittal che ha previsto la proroga di 13 settimane della cassa integrazione ordinaria che scade a fine anno per 1.273 addetti. Contrarie le organizzazioni dei lavoratori, che restano in attesa di conoscere in via definitiva le prospettive di ArcelorMittal, che resta ferma nell’idea di voler andar via o di restare ma con oltre 4mila esuberi. A gennaio, poi, dovrebbe essere spento l’altoforno 2, come stabilito dalla magistratura, passaggio che a cascata porterebbe allo spegnimento dell’intera area a caldo. Per questo, l’udienza al Riesame è fissata per il 30 dicembre.
Per quanto concerne il cantiere Taranto, Conte dice: “Abbiamo già delle misure, altre le stiamo mettendo in punto. Ma nel complesso sta venendo fuori una bella risposta per rilanciare questa città. Sono molto fiducioso. Se il Sistema Italia si concentra e decide che per Taranto è venuta l’ora del riscatto, state tranquilli che ci sarà “.
