SCORRANO- Dopo l’interdittiva antimafia del 2 luglio scorso, la cooperativa Nuova Era di Scorrano prova a risalire la china: con una nota diffusa in queste ore dalla stessa società, si comunica che al momento è sotto controllo giudiziario, previsto con provvedimento del 24 ottobre scorso del Tribunale Penale di Lecce- ufficio Misure di Prevenzione. Questo passaggio, conseguenza dell’interdittiva di cui sospende gli effetti, consente alla cooperativa sociale, che si occupa di pulizie e servizio mensa, di riprendere le proprie attività anche negli enti pubblici, restando, però, sotto la lente del Tribunale per allontanare qualsiasi rischio di infiltrazione mafiosa.
La cooperativa, che contava un centinaio di dipendenti, è stata destinataria dell’interdittiva in seguito all’operazione Tornado, che ha scosso Scorrano nell’estate scorsa: due giorni fa, sono stati notificati gli avvisi di conclusione indagini a 36 indagati, tra cui il sindaco Guido Nicola Stefanelli, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Lui nel frattempo si è dimesso dal ruolo di socio e presidente della coop. Nuova Era, che così ha potuto ricominciare, sebbene a fatica.
La nuova presidente, Francesca Toma, non ne fa mistero: “Sono stati mesi difficili, durante i quali abbiamo dovuto far fronte ai tanti impegni presi e a numerosissime difficoltà senza avere la possibilità di lavorare. Con questo provvedimento, il Tribunale ci consente, finalmente, di riprendere le nostre ordinarie attività, avendo noi riacquistato la capacità di contrarre con le pubbliche amministrazioni. Riprenderemo già da subito a partecipare ai nuovi bandi promossi e tenteremo di recuperare il possibile rispetto ai contratti che ci sono stati revocati in ragione della misura adottata dalla Prefettura che gravava sulle nostre spalle”.
“È doveroso precisare a tal proposito – prosegue la presidente – che la cooperativa non ha assolutamente nulla a che vedere con i fatti dell’ormai trascorso giugno 2019 e che il sindaco Stefanelli (al quale auguriamo, umanamente, una rapida e positiva conclusione della sua vicenda giudiziaria) non ha più alcun rapporto né di dipendenza, né tanto meno di governance con la nostra azienda, avendo rassegnato, già oramai dai mesi scorsi, le dimissioni sia da presidente del consiglio di Amministrazione che da socio lavoratore”.
Le strade, insomma, si dividono. Nell’inchiesta Tornado è finito anche un ex dipendente della coop, Massimiliano Filippo, considerato dagli inquirenti uomo di fiducia di Stefanelli e portavoce delle istanze del clan nei suoi confronti. Secondo gli investigatori la stessa elezione di Stefanelli, nel giugno del 2017, sarebbe avvenuta con il sostegno del sodalizio criminale, in cambio di concessioni e appalti, tra cui la gestione del parco comunale La Favorita con annesso chiosco bar e la gestione dei parcheggi comunali. Si tratta di accuse tutte da verificare ma sulla base delle quali proprio in queste settimane il Comune di Scorrano rischia di essere sciolto per infiltrazioni mafiose, com’è accaduto a Carmiano e prima ancora a Surbo, Sogliano e Parabita.
Nuova Era, però, si tira fuori da questa storia e vuole ricominciare. Lo farà con il controllo giudiziario del Tribunale.