TARANTO- La smobilitazione del presidio davanti alle portinerie, dopo nove giorni, conferma che almeno l’indotto dell’ex Ilva, al momento, tira un sospiro di sollievo. L’amministratore delegato del colosso ArcelorMittal, Lucia Morselli, nell’incontro che si è tenuto nel siderurgico nel pomeriggio, ha confermato l’invio dei bonifici per il saldo del 100 per cento delle fatture scadute al 31 ottobre.
L’ammontare dei crediti nei confronti della multinazionale da parte di 150 aziende era di 60 milioni di euro e i ritardi nell’erogazione hanno provocato problemi di liquidità, tanto da spingere alcune società a dover ricorrere alla cassa integrazione. Per evitare che possa riaccadere, in queste ore è stata costituta anche una commissione paritetica, composta dall’azienda, da Confindustria e dagli enti locali, che vigilerà sul saldo dei pagamenti.
All’incontro con Morselli c’erano anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci.
“Io non potrò dimenticare questa giornata – ha detto il primo – perché è la prima volta in quattro anni che accedo in questi uffici della fabbrica per svolgere la mia funzione di Presidente della Regione e di rappresentante dei cittadini. Noi non possiamo dire adesso come andrà a finire. Abbiamo solo fatto un piccolo o grande primo passo che però è la premessa di qualunque cosa accadrà successivamente – ha proseguito Emiliano – Questo è il primo giorno in cui questa acciaieria ha riconosciuto così rispettosamente il ruolo che rappresento. E quindi per la prima volta le istituzioni qui presenti si sono sentite riconosciute dalla fabbrica. Questo è determinante per un cambio epocale di paradigma, sento tutto il coraggio, l’energia e l’entusiasmo per fare il nostro dovere fino in fondo”.
La vertenza però è solo agli albori, dopo l’annuncio di ArcelorMittal di voler lasciare l’Italia e spegnere il siderurgico. “Allora rivolgo un messaggio a tutta la cittadinanza – ha proseguito Emiliano – la nostra battaglia per coniugare la priorità assoluta che è la salute delle persone con il lavoro e la produzione, continua, non è finita qua. Non sono in grado di dirvi quale sarà il punto finale di questo equilibrio”.