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Indotto ex Ilva: 60 milioni di credito. Se Arcelor non paga potrebbero essere ritirati gli operai

TARANTO – Ex Ilva: i sindacati temono che, se domani Arcelor Mittal non salderà le fatture o non darà garanzie, le ditte dell’indotto-appalto potrebbero ritirare gli operai. Alcuni imprenditori, secondo quanto riportato dall’Ansa, avrebbero espresso l’intenzione di “mettere in liberà i dipendenti” a causa del mancato pagamento delle fatture da parte della multinazionale franco-indiana che vuole lasciare Taranto. Basti pensare che queste imprese hanno maturato un credito complessivo che si aggira attorno ai 60 milioni di euro. Per la stessa ragione, potrebbero agire anche gli autotrasportatori, che non escludono “di bloccare le portinerie d’ingresso ed uscita merci dello stabilimento siderurgico se ArcelorMittal non salderà a breve le fatture di trasporti effettuati da agosto a oggi”. Intanto, da Bologna il presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha detto: “Bisogna rimettere immediatamente lo scudo penale, perché senza quello non c’è commissario né privato che venga a firmare alcunché. Se il governo non rimette lo scudo chiunque non va a firmare nulla, perché se per investire nel Paese deve essere arrestato…”, ha aggiunto Boccia. “Il governo rimetta lo scudo, convochi l’azienda e apra un confronto serrato a tutto campo nella salvaguardia dell’azienda e dell’occupazione”.

“Tutte le scelte che verranno fatte su Ilva derivano dal fatto che Mittal si risieda al tavolo. Noi speriamo ci possa essere un incontro a Palazzo Chigi” ha detto invece il leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio. Quanto all’ ipotesi di un ingresso della Cassa depositi e prestiti nell’azienda con l’intervento dello Stato Di Maio ha glissato, dicendo “Vedremo”.

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