LECCE- “Il 70 per cento delle morti per tumore dipende da cause che si potrebbero evitare. La prevenzione non è solo un problema medico, ma culturale: richiede il coinvolgimento della società civile, dalla scuola alla produzione alla pubblicità. Perché il diritto alla salute impone il dovere di mantenere la salute. E per questo serve un progetto speciale per la prevenzione”. È la conclusione della lettura magistrale su “Il ruolo della scienza (ignorata) in Italia” fatta in mattinata dal prof. Silvio Garattini, presidente dell’Istituto “M. Negri” di Milano, ospite del XIII Corso “Ambiente e Salute”, che si è svolto in mattinata a Lecce nella sale di Ecotekne. A organizzarlo, come ogni anno, la Lilt di Lecce, che, sul modello francese, ha lanciato i primi stati generali della prevenzione dei tumori.
Garattini, che da ieri è anche cittadino onorario di Gallipoli, ha squadernato dati seri: l’Italia, ad esempio, è tra i Paesi che spendono meno in ricerca rispetto al Pil, lo 0,33 per cento, meno della metà della Corea, che segna lo 0,76 per cento. A questo si somma un altro problema: la gran parte dei finanziamenti per la ricerca in ambito sanitario arriva dall’industria farmaceutica (7 per cento a fronte dello 0,2 per cento coperto dal Servizio sanitario nazionale) e questo condiziona inevitabilmente, visto l’interesse che l’industria ha a vendere medicinali. Molto dipende dall’impostazione della scuola italiana, dove la scienza non viene insegnata come metodologia ma solo come contenuti.
Con la regia della Lilt, il Salento si mobilita per rispondere alla necessità di prevenzione in campo oncologico: la vera sfida non è o non è solo la cura, ma la riduzione dei fattori che portano ad ammalarsi, cause che sono individuali, sociali (lavoro, educazione, etc) ma sempre più spesso ambientali. La scienza ci ha già detto molte cose su questo ma finora c’è stata una “disconnessione” tra quel sapere e quanto messo in pratica da tutti.
“Vogliamo rivoluzionare la strategia di Prevenzione, abbattendo l’incidenza dei tumori e quindi riducendo le esposizioni della popolazione ai fattori di rischio”, ha spiegato Giuseppe Serravezza, oncologo e direttore scientifico della Lega Tumori leccese. Gli Stati generali della prevenzione chiamano a raccolta tutti: associazioni, istituzioni, ordini professionali, categorie produttive, scuola per restituire, fra un anno, il primo libro bianco delle proposte, dalle quali non si può più prescindere.
