LECCE – In un giorno feriale qualunque, in media, sono oltre 65.000 spostamenti extraurbani attratti e generati da Lecce con i comuni della sua prima corona nella quale vivono oltre 202.000 abitanti. È il dato emblematico dal quale il capoluogo e 11 sindaci dell’hinterland intendono ripartire.
Dopo l’incontro per lavorare ad una strategia condivisa inerente trasporto urbano e sub urbano, hanno chiesto a Regione Puglia e Provincia la delega all’indizione della gara per i servizi di Trasporto Pubblico Locale, che a questo punto dovrebbe inglobare anche i servizi di area suburbana.
Basti pensare che il 30% di tutti gli spostamenti in ingresso e in uscita da Lecce città chiamano in causa proprio questi 11 comuni e riguardano non solo la mobilità sistematica (ossia i tragitti casa-lavoro, casa-scuola) ma anche quella periodica (correlata ad esempio alla cura e allo svago).
Il 91% di questi spostamenti avvengono in auto con una quota soddisfatta dal trasporto pubblico del tutto irrilevante (5,7% dagli autobus e 1,2% dal treno).
Si intende, dunque, ripartire proprio da qui: dai questi dati diffusi da Palazzo Carafa, segno inequivocabile dell’assenza di un sistema integrato ed efficace di trasporto pubblico nell’area urbana leccese, fondamentale per riorganizzare tutta la mobilità nell’area urbana estesa.
I sindaci, nel bussare alle porte della Regione in vista dell’apposito bando, fanno muro compatto: oltre a Lecce, ci sono Arnesano, Cavallino, Lequile, Lizzanello, Monteroni, Novoli, San Cesario, San Pietro in Lama, Surbo, Trepuzzi e Vernole.
Giuseppe Taurino, sindaco di Trepuzzi, parla a nome di tutti: “Condividiamo a pieno l’impostazione voluta dal sindaco Salvemini -dice- perchè un piano di bacino che riguardi l’area vasta di Lecce, implica automaticamente una strategia di sviluppo condivisa, volta in primis all’alleggerimento del traffito veicolare ma non solo. Di questa reta beneficerebbero tutti. Concentrare il potenziamento della mobilità su Lecce città significherebbe ignorare i dati che, invece, parlano chiaro”.
Anche Fernando Coppola, sindaco di San Cesario, si fa portavoce di un pensiero condiviso da tutti: “Come si fa a non essere favorevoli ad una iniziativa che dovrebbe risolvere un problema atavico -dice- Bisogna ragionare in prospettiva. Si parla spesso di aree metropolitane ma, di fatto, cosa si fa per raggiungere questo obiettivo? La strategia condivisa per la quale ci battiamo oggi -conclude- avrebbe ripercussioni positive non solo sui trasporti. Anche sul tessuto economico, l’ambiente, il tema dello sviluppo sostenibile declinato su più fronti. Dal punto di vista politico è un primo segnale, di buon auspicio: insieme si possono tagliare traguardi più grandi, per un benessere condiviso, dal centro alla periferia”.