Attualità

Cittadini e sindaci sempre più contro l’impianto sperimentale amianto

CAVALLINO- Il nodo più importante riguarda le emissioni nell’aria che potrebbero esserci e questo rischia di compromettere una situazione ambientale già precaria, visto che la zona interessata è la stessa in cui ci sono già due discariche e due impianti di trattamento rifiuti. È per questo che sull’impianto sperimentale di smaltimento dell’amianto utilizzando il siero del latte l’opposizione di cittadini e sindaci dei Comuni intorno a Cavallino è sempre più forte. L’hanno rimarcato anche in mattinata, durante la seduta della conferenza dei servizi convocata in Provincia in seno al procedimento di autorizzazione unica. Si è deciso di aggiornarsi a fine settembre, in attesa che il Tar di Lecce si pronunci sulla richiesta di sospensione cautelare del decreto con cui il Ministero dell’Ambiente esclude l’impianto dalla Valutazione di impatto ambientale, procedura lunga e complessa per verificare se possono esserci ripercussioni. A mettersi di traverso, ricorrendo in Tribunale, sono stati i sindaci di San Donato, San Cesario, Lequile e Lizzanello. In sede di conferenza, l’avvocato del primo Comune ha fatto presente che il Ministero dell’Ambiente avrebbe optato per l’iter più semplice purché l’impianto sia ad emissioni zero, ma dal progetto si evincerebbe il contrario. È la stessa paura che ha anche il Comitato per la salvaguardia del territorio di Cavallino e Castromediano, presente durante la seduta e che chiede estrema cautela.

Il progetto è stato presentato dalla società Project Resource Asbestos Srl, rappresentata da Pino Calò e che fa parte del gruppo di imprese che gestisce anche l’impianto di biostabilizzazione e la ex discarica di Cavallino. Ma i dubbi sono tanti, troppi: “Secondo noi – dice il sindaco di San Cesario Fernando Coppola anche a nome dei colleghi – la certezza di emissioni dall’impianto di amianto, la sua sperimentalità e soprattutto la sua localizzazione rendevano necessaria una valutazione di impatto ambientale. Chiediamo solo questo”. E aggiunge: “Ove mai l’impianto dovesse vedere la luce, in ogni caso aumenterà i vincoli, le prescrizioni e i controlli”.

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