Cronaca

Il giallo di Marianna, autopsia confermerebbe il suicidio. Al Ris gli esami del dna

NOVOLI- Nessuna lesione che faccia pensare alla presenza di altri, nulla di nuovo rispetto a quello che era già emerso. È questo ciò che viene fuori dall’autopsia eseguita nelle scorse ore sul corpo di Marianna Greco, riesumato in tarda mattinata nel cimitero di Novoli. Il 30 novembre 2016, la 37enne fu trovata senza vita nel suo letto. Quattro coltellate alla gola: si parlò di suicidio. Nei giorni scorsi un colpo di scena che ha trasformato il caso in un giallo: al culmine della battaglia della famiglia, che sulla morte di Marianna vuole vederci chiaro, è stato iscritto sul registro degli indagati il marito, con l’accusa di omicidio volontario.  Si è trattato di un atto dovuto in vista della riesumazione del cadavere e della successiva autopsia, rilevato, come dichiarato dallo stesso pm, “che è assolutamente necessario, per fugare ogni dubbio in ordine alla dinamica degli accadimenti che hanno determinato il decesso, disporre nuovi accertamenti”.

Nessuna traccia ulteriore, dunque, ma sempre e solo quei quattro tagli alla gola. Non le ferite sulle dita della mano destra, dettaglio su cui pure si era insistito, non ecchimosi né tagli ulteriori che farebbero immaginare che la donna si sarebbe difesa durante una colluttazione.

Adesso, si attenderanno i risultati delle indagini genetiche demandate ai Ris di Roma, che impiegheranno alcuni mesi per il responso. I prelievi sono stati eseguiti alla presenza di due ufficiali giudiziari della Procura: serviranno a isolare eventuali profili di dna diversi, non appartenenti alla vittima. Questo anche per approfondire elementi emersi durante la prima autopsia di cinque anni fa, vale a dire il materiale biologico rinvenuto sotto le unghie della giovane donna e alcuni capelli biondi trovati in una mano.

L’esame necroscopico è stato condotto dal medico legale Roberto Vaglio e dal professore Francesco Introna, incaricati dal pm Stefania Mininni. Vaglio è il professionista che aveva tra l’altro eseguito la prima autopsia. La seconda, in mattinata, è stata effettuata alla presenza dei consulenti sia del marito che della famiglia di lei.

Decisiva per riaprire le indagini è stata la memoria difensiva presentata dagli avvocati della famiglia, Francesca Conte e Francesco Tobia Caputo, per conto dei genitori e della sorella. Tra i documenti depositati anche una consulenza di parte del medico legale Giuseppe Fortuni. Il marito, un 44enne di Campi Salentina, è difeso dagli avvocati Luigi Rella ed Antonio De Mauro

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